Tasse%2C+arrivano+buone+notizie%3A+quelle+che+spariranno+dal+2026
inranit
/2025/12/01/tasse-arrivano-buone-notizie-quelle-che-spariranno-dal-2026/amp/
Categorie: Salute e Benessere

Tasse, arrivano buone notizie: quelle che spariranno dal 2026

Pubblicato da
Francesco D'Andolfo

Tasse, ottime notizie per gli italiani: sapete quali spariranno nel 2026? Ecco l’elenco: interessanti aggiornamenti per i cittadini.

Ogni anno, i cittadini italiani sono in grande difficoltà: bisogna infatti pagare i contributi e le tasse al Governo per una serie di servizi diversi.

Tasse: buone notizie per il 2026 – Inran.it

Tra bollette che continuano a salire, aumenti inspiegabili e sorprese negative, è davvero difficile stare al passo: per questo motivo, si rischia spesso di saltare dei versamenti o di accumulare pile di pagamenti che restano scoperti per mesi, facendo accumulare così interessi ostici.

Per fortuna, non arrivano sempre brutte notizie: con frequenza, perfettamente bilanciato, arrivano anche aggiornamenti positivi. Sul fronte tasse, arrivano infatti alcune buone novelle: vediamo insieme quali saranno quelle che spariranno definitivamente nel 2026.

Tasse, ottime notizie per gli italiani: quali spariranno dal 2026

Chi paga le tasse, sa benissimo che bisogna conoscere alla perfezione anche termini come prescrizione, sovraindebitamento, piani di rientro, decadenza. Chi deve regolarizzare la propria posizione, punta infatti ad un piano di rientro agevolato.

Tasse 2026: ottime novità per gennaio – Inran.it

Arriva il momento in cui una determinata tassa va in prescrizione e quindi il contribuente non è più tenuto a pagarla: bisogna però fare attenzione perché eventuali cartelle esattoriali, avvisi di accertamento o atti di pignoramento rientrano tra gli atti interruttivi e quindi dalla loro notifica la prescrizione si azzera. Con la decadenza, invece, termina il periodo massimo a disposizione dell’amministrazione per eseguire l’accertamento fiscale. Per le tasse dovute allo Stato, i crediti si prescrivono in 10 anni: se imposte di registro, tasse di successione e donazione, imposte catastali, imposte ipotecarie, canone Rai, diritti alla Camera di commercio, Irpef, Irap e Ires dovevano essere pagate nel 2015 e il Fisco non ha interrotto la prescrizione, da gennaio del 2026 i debiti si considerano estinti.

Le tasse dovute agli enti locali, invece, si prescrivono in cinque anni e sono: Tari, Imu, Imposta comunale sulla pubblicità, dichiarazione dei redditi, dichiarazione iva, Tosap, Dpa, indennità per cessazioni di lavoro, tasse di soggiorno, sanzioni amministrative, sanzioni penali, multe stradali, sanzioni tributarie. Chi doveva pagarle nel 2020, può salutarle definitivamente nel mese di gennaio 2026 se non ci sono state ovviamente interruzioni e se l’ultima risale proprio al 2020. Accertare quindi la decadenza è di fondamentale importanza: se in questi anni sono arrivate notifiche, dovete assolutamente pagare.

Tasse 2026: cosa c’è da sapere – Inran.it

Per assicurarsi che la decadenza sia realmente avvenuta o che l’avviso di accertamento ricevuto sia legittimo, bisogna affidarsi ad un avvocato che fa tutte le valutazioni del caso. Chi non ha ricevuto avvisi di accertamento sulle dichiarazioni dei redditi del 2020, può dirle addio nel 2026: occhio però a date, avvisi e notifiche. Il Governo, in ogni modo, cerca sempre di facilitare il compito del cittadino e mette a disposizione vari piani di rientro. Per alcuni cittadini, invece, ci sono bonus interessanti: gli ultra settantenni, ad esempio, possono ricevere esenzioni importanti sulla Tari. 

Francesco D'Andolfo