Dolori intercostali, perché ne soffriamo e da cosa dipendono

Tutti noi abbiamo sofferto, almeno una volta nella vita, di dolori intercostali e altre fitte “misteriose”, di origine sconosciuta, che possono colpire indistintamente la parte sinistra o la parte destra.

Cosa sono i dolori intercostali

Cominciamo con il ricordare che con il termine di “dolori intercostali” ci riferiamo principalmente a una ampia gamma di sintomi dolorosi che interessano la gabbia toracica, in una zona compresa tra la base del collo e l’ombelico, nella parte destra o sinistra. Questi dolori possono ricondursi a numerosissimi fattori, dai disturbi collaterali semplici, a patologie più serie. E, a rendere ancora più complessa una diagnosi, c’è anche il fatto che i dolori all’interno della gabbia toracica non sempre sono riconducibili alla zona in cui si avverte il dolore: il caso più emblematico è il dolore cardiaco che si origina dal cuore ma si irradia al braccio sinistro.

Cause dei dolori toracici

Affermato quanto precede, cerchiamo di elencare quelli che potrebbero essere le cause dei dolori intercostali, partendo da quelle riconducibili ai problemi delle ossa e dei muscoli: colonna vertebrale, articolazioni della spalla, articolazioni tra costole e spina dorsale, articolazioni che collegano costole allo sterno, muscoli del collo e schiena, pettorali, pelle, terminazioni sensoriali.

Alla luce di ciò, possiamo ricondurre a tale prima gamma di determinanti i problemi di scoliosi (cioè, un’anomala curvatura e rotazione della colonna vertebrale), problemi posturali (che inducono contrazioni muscolari e, dunque, dolore), fratture di una struttura ossea del torace (soprattutto se scomposta), discopatie (o ernie del disco, o dislocazione dei dischi intervertebrali al di fuori della loro sede naturale), spondiloartrosi (artrosi delle articolazioni che costituiscono la colonna vertebrale) e ancora artrosi dell’articolazione della spalla, costocondrite, sternocondrite, dolori dei muscoli dello scheletro toracico, sindrome dello scaleno superiore, herpes zoster.

Una seconda gamma di determinanti è invece ascrivibile ai dolori intercostali sintomi di patologie di organi interni al torace come cuore, pericardio, polmoni, pleura, esofago, aorta, arteria polmonare. Dunque, potrebbe trattarsi di infarto cardiaco, ischemia cardiaca, stenosi della valvola aortica, prolasso della valvola mitralica, cardiopatia ipertensiva, pericardite, polmonite, bronchite, tumore al polmone, pleurite, mesotelioma, malattia del reflusso gastroesofageo, aneurisma dissecante dell’aorta, embolia polmonare, pneumotorace.

Un terzo gruppo di determinanti è inoltre quello relativo a malattie degli organi esterni alla cavità toracica, come stomaco, cistifellea, vie biliari, milza, pancreas, colon. Si può dunque trattare di ulcera peptica, malattie delle vie biliari, splenomeglaia, colite, pancreatite, noduli al seno. Infine, un quarto gruppo è relativo a determinanti psicologiche, come la nevrosi ansiosa e l’iperventilazione.

Come diagnosticare il dolore intercostale

Diagnosticare il dolore intercostale non è sempre facile. Un buon punto di partenza potrebbe tuttavia iniziare ad “ascoltare” il proprio corpo, comprendendo dove è localizzato con precisione il dolore o dove lo si percepisce: un’informazione essenziale da condividere con il proprio medico. secondariamente, bisogna stare altresì attenti al tipo di dolore: si tratta di un malessere continuo o di una fitta? Di un bruciore leggero o di un dolore insopportabile? Ancora, segnatevi quando si verifica il dolore (la mattina? La sera? Ci si sveglia durante la notte?) e se vi sono azioni e condizioni che lo scatenano o lo aggravano (si è in piedi? Si è seduti? Quanto dura?).

Una volta effettuata questa piccola auto-analisi, è la volta di parlarne con il proprio medico. La diagnosi potrà essere effettuata sulla base di anamnesi, sintomi, segni e indagini cliniche come elettrocardiogramma, analisi del sangue, ecografie, radiografie, Tac, gastroscopie, RX dello stomaco e Tac addominale, a seconda dei sospetti del medico.

Una volta diagnosticato il problema, il medico sarà in grado di ipotizzare una terapia risolutiva. Considerando la vastissima varietà di potenziali determinanti, non possiamo che suggerirvi di affidarsi alle mani di un consulente esperto.

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