Trigliceridi bassi: cause, sintomi e cure

I trigliceridi sono formati dalla fusione di una molecola di glicerolo con tre molecole di acido grasso. Gli acidi grassi si suddividono in acidi grassi polinsaturi, acidi grassi monoinsaturi ed acidi grassi saturi, a seconda del fatto che siano presenti (o no) dei doppi legami ed anche della propria lunghezza.

Esistono i trigliceridi semplici ed i trigliceridi misti. Nei primi ciascuno dei tre acidi grassi è uguale esattamente agli altri due, mentre nei secondi, uno o due acidi grassi sono differenti dagli altri.

Si parla di trigliceridi bassi quando i livelli di trigliceridi nel sangue siano più bassi di 50 milligrammi per decilitro. Il termine che indica in modo scientifico questo stato patologico è “ipotrigliceridemia”.

Trigliceridi bassi: ipotrigliceridemia meglio della ipotrigliceridemia. Ma senza esagerare…
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Proprio per la natura di questo valore possiamo affermare che i trigliceridi bassi non siano un vero e proprio problema per il nostro organismo anzi, se lo sono in modo contenuto possono rappresentare un vero e proprio fattore di protezione nei confronti dei rischi di patologie cardiache e cardiovascolari. Però è chiaro che neanche alla luce questa considerazione si deve esagerare nel tollerare valori esagerati di trigliceridi bassi, anche perché essi possono essere il campanello d’allarme, sintomi secondari di altre patologie più gravi i condizioni primarie. Esistono, difatti, alcune condizioni considerate non patologiche per le quali si avvera un abbassamento del valore di trigliceridi nel sangue quale, ad esempio, può essere l’assunzione di certi prodotti farmacologici o anche il seguire una dieta con scarso contenuto di grassi e/o carboidrati.

Cause patologiche e non.

Le cause non patologiche:Le cause patologiche:
Scarsa nutrizione da digiuno o dietaMalattie genetiche
Assunzione di alcuni armaciCeliachia
Eccedere con lo sportPatologie epatiche
Malattie della tiroide

 

Soffrire di trigliceridi bassi vuol dire che la trigliceridemia, e cioè il livello dei trigliceridi nel nostro sangue è inferiore al livello che viene considerato fisiologico e questa condizione patologica con termine medico viene chiamata ipotrigliceridemia. Ma per meglio comprendere come possa avverarsi questa condizione e quali conseguenze può determinare, cerchiamo di provare a comprendere cosa in effetti siano questi trigliceridi e quali funzioni svolgano nell’organismo umano.

soffrire di trigliceridi bassi
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Essi costituiscono le “fondamenta” di ogni grasso alimentare animale e vegetale immagazzinato nei nostri organismi, più precisamente nei tessuti adiposi e vengono usati quali riserve energetiche ogni qualvolta ciò si renda indispensabile. Il processo digestivo dei grassi nel tratto intestinale li suddivide negli acidi grassi che li costituiscono. Una volta che è avvenuto il loro riassorbimento essi vengono ricomposti nella propria forma originale a partire dagli acidi grassi.

Dal momento che il sangue ha per la maggior parte una costituzione acquosa il trigliceride non riesce facilmente a dissolvervisi. Di conseguenza affinché un trigliceride venga veicolato nel sangue per raggiungere le cellule esso viene “avvolto” in un guscio proteico, lui si solubile in acqua, chiamato “chilomicrone”.

Il fegato riesce a sintetizzare i trigliceridi anche a partire da molecole di zucchero semplice ed anche questo altro tipo di trigliceridi deve essere “protetto” dai gusci proteici per poter essere trasportato nel sangue: le proteine idrosolubili, anche chiamate “VLDL”. Il complesso delle proteine VLDL e dei chilomicroni costituisce la concentrazione ematica dei trigliceridi. Il valore che viene misurato con le analisi del sangue.

Valori da tenere a mente

I valori di trigliceridi nel sangue si misurano grazie ad un’analisi del sangue.

valori fisiologici40/170 mg/dl
trigliceridi bassivalori inferiori ai 40 mg/dl
bambini valori fisiologici30/ 110 mg/dl

In genere insieme ai valori della trigliceridemia si misurano a quelli della colesterolemia e della glicemia in quanto sia l’ipercolesterolemia che valori di glicemia alta (o diabete), se si riscontra anche una ipotrigliceridemia, possono instaurare una predisposizione alla sindrome metabolica. Qualora si riscontri, però, una ipotrigliceridemia si possono riscontrare valori di ipercolesterolemia, ipocolesterolemia oppure di colesterolo nei valori normali.

Quando si riscontrino trigliceridi bassi risulta opportuno effettuare qualche analisi più approfondita perché la diagnosi sia efficace. Prelievi di villi intestinali per scongiurare sindromi da cattivo assorbimento, oppure dosaggi degli ormoni tiroidei e degli enzimi del fegato, per valutare lo stato di funzionamento di questi due organi importantissimi o, infine, un approfondito screening genetico.

Fonti e bibliografia

  • Rugarli. Medicina interna sistematica. Estratto: Malattie dell’apparato digerente, del fegato e del pancreas. Claudio Rugarli,Gino R. Corazza,Antonio Craxi; Ed. EDRA; 2016
  • Biochimica Clinica e Medicina di Laboratorio. M. Ciaccio, G. Lippi; Ed. Edises; 2018
  • Endocrinologia Clinica. A. Lenzi, G. Lombardi, E. Martino, R. Vigneri; Ed. Minerva Medica; 2017
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