Cellula eucariote: cos’è e come si compone

Infatti, negli organismi pluricellulari, in base alla diverse forma che assumono, si possono trovare notevoli differenze in confronto allo schema classico. Ad esempio, i globuli rossi si caratterizzano per non avere completamente il nucleo.

La membrana cellulare della cellula eucariote

L’osservazione della cellula eucariote tramite microscopio permette di scoprire le parti principali che la compongono. Si parte dalla membrana cellulare, che è proprio la prima struttura che si nota mediante il microscopio. Si tratta di una struttura fondamentale per numerosi motivi: prima di tutto perché al suo interno si trova il materiale cellulare e perché svolge la funzione di separarlo in confronto all’ambiente esterno. In secondo luogo, la membrana cellulare va a bloccare il passaggio delle sostanze, in entrambi i versi, rispetto alla cellula eucariote. Si tratta di una membra semipermeabile: in poche parole, è lei a decidere in autonomia quali sostanze possano arrivare all’interno della cellula e quali possano uscire dalla stessa.

La membrana cellulare della cellula eucariote

La stessa membrana cellulare è una specie di strumento di comunicazione, soprattutto grazie alle molecole di glicoproteine che permettono di individuare i segnali che arrivano dall’esterno. La struttura della membrana cellulare è una sorta di mosaico fluido ed è unitaria, composta da due strati di fosfolipidi su cui si trovano proprio le proteine.

Cos’è il reticolo endoplasmatico

Questa parte della cellula eucariote si caratterizza per essere quel percorso che consente alle molecole di muoversi in ogni direzione. Il reticolo endoplasmatico può essere rugoso (chiamato RER) o liscio (REL). Nel primo caso, si caratterizza per essere rivestito di tutta una serie di particelle dalla forma sferoidale, denominate ribosomi. Inoltre, è in stretto contatto sia con la membrana cellulare che con il reticolo endoplasmatico liscio. Il reticolo endoplasmatico liscio, invece, si caratterizza per avere un ruolo decisivo in riferimento al metabolismo del glucosio. Inoltre, è formato da tutta una serie di vescicole molto piatte, che consentono alle sostanze che si trovano nella cellula di muoversi da una parte all’altra. All’interno del reticolo endoplasmatico liscio si svolge la sintesi dei fosfolipidi e delle glicoproteine che servono per realizzare la membrana cellulare.

Cosa sono i ribosomi

Si tratta di organuli che hanno una forma decisamente sferica e sono formati da RNA e proteine. La loro presenza è fondamentale in riferimento alla sintesi proteica, visto che sono in grado di realizzare delle nuove proteine partendo da venti aminoacidi.

La funzione svolta dall’apparato di Golgi

Si tratta di una struttura formata da tutta una serie di sacchetti dalla forma circolare che sono sovrapposti e rappresentano una sorta di magazzino della cellula eucariote. All’interno dell’apparato di Golgi, quindi, vengono realizzate delle molecole dalla struttura piuttosto complessa, come ad esempio le glicoproteine. Questi particolari sacchetti sono presenti in quantità decisamente più alta in tutte quelle cellule che si caratterizzano per la produzione di secrezioni. Questa struttura venne descritta e spiegata per la prima volta da Camillo Golgi, nel lontano 1898.

Cosa sono i lisosomi

Cosa sono i lisosomi

I lisosomi possono essere definiti come quelle strutture che mantengono pulite la cellula eucariote, dal momento che vanno a distruggere tutte quelle sostanze estranee dal momento che al loro interno si trovano delle molecole digestive. All’interno dei lisosomi si trovano dei particolari enzimi digestivi, che vengono opportunamente isolati, in maniera tale che non possano apportare dei danni a tutte le altre componenti della cellula. I lisosomi si caratterizzano per nascere proprio dopo che si staccano le varie vescicole che appartengono all’apparato di Golgi.

Il ruolo dei mitocondri

I mitocondri si caratterizzano per essere degli organuli che hanno una forma tipicamente allungata, che va da 0,5 a 2 micrometri e si caratterizzano per essere quelle zone in cui è custodita l’energia delle cellule. I mitocondri si caratterizzano per essere formati da due membrane: quella che si trova nella porzione più interna forma una sorta di ripiego che realizza le creste mitocondriali, che vanno ad incrementare l’area attiva del corpuscolo. All’interno dei mitocondri si verifica un’attività importante come lo smantellamento del glucosio, ma al tempo stesso anche la produzione di molecole che hanno al loro interno una notevole concentrazione di energia, che può essere sfruttata dalla stessa cellula. Il numero dei mitocondri varia in base alla cellula presa in considerazione. Si stima che nel fegato, ad esempio, la quantità di mitocondri si aggiri tra 1000 e 1600, invece nell’oocita arriva a toccare anche le 30 mila unità.

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