Metforal, per trattare il diabete mellito quando la dieta e l’esercizio fisico non bastano!

Metforal è un ottimo ausilio per trattare il diabete mellito. Può capitare che da soli una dieta equilibrata appositamente studiata ed anche una sana programmazione della propria attività fisica non siano sufficienti a tenere perfettamente sotto controllo la glicemia: ecco che Metforal viene in nostro soccorso, utilizzato sia da solo, in modo cosiddetto “monoterapico”, o anche in combinazione con altri prodotti farmacologici ad azione antidiabetica da assumere per via orale o contemporaneamente all’insulina.

L’utilizzo di Metforal come trattamento “unico”, o anche in associazione con altri farmaci ad azione antidiabetica o con la stessa insulina è consentito ai pazienti che abbiano compiuto almeno il loro decimo anno d’età.

Nei pazienti adulti, con problemi di sovrappeso, con accertato diabete di tipo due, trattati con il principio attivo di Metforal, la metformina, in regime di terapia di 1a linea dopo che aveva fallito il regime alimentare, si è potuta accertare una sensibile diminuzione delle complicazioni.

Il Metforal ha delle controindicazioni?

Quand’è che non dovete utilizzare il metforal? Ovviamente quando esista una accertata ipersensibilità nei confronti del principio attivo di Metforal, cioè la metformina cloridrato, oppure anche verso uno o più eccipienti che compongono il farmaco. Dovrete evitare l’assunzione di Metofral anche se soffriate di una chetoacidosi di origine diabetica o se vi troviate in stato di pre coma diabetico. Ancora dovrete evirarne l’assunzione se abbiate una condizione di insufficienza a carico dei reni o qualche disfunzione sempre a carico dei reni (clearance della creatinina inferiore a sessanta millilitro/minuto). Oppure se abbiate delle sofferenze renali acute con possibili alterazioni delle funzioni renali, quali potrebbero essere la disidratazione, o una infezione grave o lo shock. Se vi sia stato iniettato un agente di contrasto a base di iodio per via intrarteriosa o endovenosa. Ancora, il Metforal andrà evitato se soffrite di qualche malattia acuta o cronica che possa indurre una ipossia a carico dei tessuti, quali, ad esempio, le insufficienze cardiache o respiratorie, un infarto del miocardio avvenuto in epoca recente, uno shock, una insufficienza a carico del fegato o problemi che riguardino l’alcol (intossicazioni acute o etilismo).

Eventuali complicazioni

L’acidosi lattica rientra tra le possibili complicanze di natura metabolica. E’ un evento molto raro ma assolutamente grave, con un tasso di mortalità, se non si viene trattati immediatamente, molto elevato. L’acidosi lattica potrebbe insorgere come conseguenza di accumulo del principio attivo del Metforal, la metformina. I casi accertati riguardavano pazienti affetti da diabete con concomitante insufficienza renale grave. L’incidenza di questa grave complicanza la si può (e la si deve) ridurre anche grazie alla valutazione di altri fattori di rischio che le si possono associate, come uno scarso controllo del diabete, una chetosi, digiuni prolungati, abusi d’alcol, insufficienze a carico della ghiandola epatica e altre situazioni associabili alla ipossia.

Il paziente va istruito a riconoscere la sintomatologia premonitrice della acidosi lattica, la quale può consistere in astenia grave, disturbi della digestione quale, ad esempio un dolore a carico dell’addome, o anche i semplici crampi muscolari.

Se si dovesse sospettare l’insorgenza di una acidosi lattica il paziente deve sospendere subito l’assunzione del Metofral ed avvertire immediatamente il proprio medico di fiducia. Tale complicazione si caratterizza per una dispnea associata ad acidosi, dei forti dolori all’addome ed una ipotermia cui può seguire il coma. Il medico deve avvisare i propri pazienti che il rischio di acidosi lattica esiste e deve insegnargli a riconoscerne i sintomi.

La funzione renale

La funzione renale

Poiché la escrezione della metformina cloridrato avviene per il tramite dei reni, la clearance della creatinina occorre la si determini prima dell’inizio della terapia e che venga anche ripetuta regolarmente, e, precisamente, una volta all’anno se il paziente non accusa problemi a carico dei reni, ma anche dalle due alle quattro volte all’anno per quei pazienti che abbiano un livello di clearance della creatinina serica attestato verso il limite inferiore ed anche se il paziente è una persona anziana. Le diminuzioni funzionali a carico dei reni nei pazienti in età avanzata spesso è di tipo asintomatico, ma è abbastanza frequente. Occorre essere particolarmente attenti quando ci si può trovare di fronte a situazioni in cui una compromissione a carico dei reni è più probabile, per esempio agli inizi di una cura antiipertensiva, una terapia diuretica o anche agli inizi di una cura che preveda l’assunzione di farmaci ad azione antiinfiammatoria non steroidea (FANS).

Se vi hanno somministrato mezzi di contrasto a base di iodio

Iniziamo con il dire che la somministrazione di un mezzo di contrasto a base di iodio per una indagine radiologica può certamente indurre una insufficienza renale. Questa situazione, a sua volta, potrebbe provocare accumuli del principio attivo del Metforal, la metformina cloridrato, con conseguente aumento del rischio di incorrere in acidosi lattica. Quindi occorre sospendere la somministrazione del Metforal prima che ci venga somministrato il mezzo di contrasto e deve essere ripresa non prima di quarantotto ore a partire dal momento della somministrazione del mezzo di contrasto e, in ogni caso, solo dopo essersi accertati che le funzioni renali sono regolari.

Interventi chirurgici

Se dobbiamo subire un’operazione chirurgica dovremo interrompere il trattamento con Metforal almeno quarantotto ore prima dell’esecuzione di tale intervento, se programmato in anestesia totale, o anche epidurale o spinale. Si potrà riprendere la somministrazione di Metforal solo a partire dalle quarantotto ore successive o all’intervento o,k meglio alla ripresa della normale alimentazione per via orale e, in ogni caso, solo dopo essersi accertati che le funzioni renali sono regolari.

Il Metforal e i bambini e adolescenti

Prima di iniziare un eventuale trattamento con Metforal occorre la conferma della diagnosi di diabete mellito di tipo due. In ogni caso, anche se non si sono mai riscontrati particolari effetti del medicinale sui processi legati alla crescita ed alla pubertà, in caso di trattamento con questo medicinale è sempre raccomandabile controllarne gli effetti secondo tali parametri.

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