Piedi piatti: quando il peso è distribuito su tutta la pianta del piede

La patologia del piede piatti è un paramorfismo nel quale i rapporti anatomici normali del piede sono alterati: l’arco plantare risulta ridotto e in diretta conseguenza la superficie d’appoggio del piede risulta maggiore.
La pianta del piede è il punto di appoggio sul quale grava tutto il corpo e la base sulla quale viene scaricato il peso al suolo. La superficie plantare gioca un ruolo fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio del soggetto. In condizioni normali la pianta del piede non appoggia interamente a terra, ma l’arco plantare resta un po’sollevato. Il suolo è toccato solamente da tre parti: la testa del primo metatarso, le teste del quarto e del quinto e la tuberosità del calcagno.

Congiungendo idealmente questi tre punti si viene a costituire un triangolo con base parallela alla linea di attacco delle dita e che definiamo trasversale anteriore. Gli altri due lati di questo triangolo immaginario sono la volta (o arco plantare) mediale che si trova più verso la linea centrale del corpo e che unisce calcagno, astragalo, scafoide, tre cuneiformi e i primi tre metatarsi. La curvatura dell’arco plantare mediale è sostenuta dai legamenti e dalla fascia plantari e dal sostegno dinamico dei tendini cosiddetti tibiale posteriore e peroneo lungo, detti complessivamente muscoli cavizzanti del piede.
L’anomalia del piede piatto consiste sostanzialmente in un appiattimento dell’arco longitudinale mediale e può essere dovuto al cedimento di una delle strutture appena descritte. Il piede piatto da luogo ad una scorretta e anomala distribuzione del peso con una conseguente irregolarità nelle componenti ossee e il possibile e facile sviluppo di fenomeni dolorosi e degenerativi.

Quali sono le cause e come si cura

L’anomalia del piede piatto può avere luogo per conformazione congenita e quindi compare già quando il bambino si sviluppa, oppure essere una acquisizione successiva, in età adulta. Quando si sviluppa in età infantile solitamente vengono sin da subito adottati sistemi riparatori, mentre quando il collasso dell’arco plantare si sviluppa in età adulta è sintomo di qualcosa di più grave e se non diagnosticato in tempi utili rischia di insorgere in patologie dolorose, come per esempio l’artrosi dolorosa del piede che è correggibile sono con intervento chirurgico. Vediamo nel dettaglio queste due tipologie di piede piatto.

Piede piatto del bambino

La valutazione della pianta dei piedi nei bambini va fatta intorno ai 3-4 anni, prestando attenzione a fare periodici controlli se in famiglia vi sono stati altri casi di piede piatto. O se si presentano le condizioni per l’insorgere dell’anomalia, quali obesità, sovrappeso, debolezza dei muscoli dovuta ad altre patologie, malattie neurologiche, postura errata e calzature non adeguate.
Il piede piatto che si sviluppa in età infantile e che è quindi congenito, si distingue ancora a sua volta in due categorie:
Piede lasso infantile
Si parla di piede lasso infantile quando lo sviluppo dei muscoli del piede non coincide con la giusta età del bambino. La cura in questo caso prevede semplicemente l’utilizzo di un plantare apposta e un’appropriata terapia fisioterapica: dopo un certo tempo il rapporto anatomico del piede viene ripristinato e la fisiologia del piede si svilupperà in maniera del tutto normale.

  • Piede piatto genetico evolutivo
    Questa deformità è tipologia che tende a progredire nel tempo e a diventare invalidante e è associata solitamente al valgismo del calcagno, ove sostanzialmente il calcagno scivola verso la parte esterna, e allo scivolamento mediale della volta interna, in cui il piede (la sua parte dorsale e quella centrale) scivola questa volta verso l’interno con una medializzazione della parte dell’astragalo. La cura in questo caso è forzatamente chirurgica.

Piede piatto nell’adulto

Il piede piatto nell’adulto può presentarsi per un’evoluzione di un piede piatto congenito non curato in età infantile, oppure può essere uno sviluppo successivo dovuto a una disfunzione, in particolare del muscolo tibiale posteriore oppure dovuto a fratture e lesioni ai tendini, o a malattie come l’artrite reumatoide, la neuropatia, la miopatia.

Diagnosi

Come si può immaginare non è semplice diagnosticare il piede piatto e solitamente questo accade quando questi hanno già generato un difetto di postura o dei dolori. Questa anomalia nella struttura del piede è infatti asintomatica e di conseguenza sottovalutata. Il metodo più semplice per un analisi della pianta del piede è quello di osservare l’impronta che il piede lascia sul terreno (o un piede bagnato per esempio su un foglio di carta o del cemento). Un apposito podogramma, generato da un esame baropodometrico, evidenzia il tipo di piattismo al quale siamo di fronte: se la superficie d’appoggio dell’istmo supera un terzo della superficie di appoggio del tallone anteriore siamo di fronte ad un piede piatto. Certo è ovvio che si tratta solo di un primo esame, vi sono tipologie di piede infatti come il piede cavo e il piede cavo-valgo che hanno lo stesso valgismo del calcagno pur con un istmo normale, perché sono piedi più tonici.

Impostazioni privacy