Epiglottide: cos’è e a cosa serve?

L’epiglottide è compresa nel complesso denominato laringeo: entrando un po’ più nel dettaglio essa si colloca verso la estremità superiore del laringe ed entra a far parte della parete anteriore del laringe stesso. L’epiglottide è un elemento di separazione fra la cavità del laringe e la radice della lingua.

La funzione dell’epiglottide è quella di formare una sorta di barriera grazie alla quale quando viene masticato del cibo, neanche la più piccola parte del cibo masticato stesso e neanche della saliva possano entrare nelle vie aeree (quella situazione per la quale sovente si sente esclamare “mi è andato il boccone di traverso!”). Allo scopo di poter assolvere a questa sua importante funzione, quando avviene la deglutizione, l’epiglottide si adagia sull’imbocco del laringe costituendone una vera e propria saracinesca, ovviamente temporanea, ed impedisce, di fatto, che il bolo di natura alimentare possa accidentalmente penetrare nelle vie aeree passando attraverso, appunto, l’apertura del laringe.

Ma cos’è l’epiglottide?

Come abbiamo già avuto modo di segnalare, l’epiglottide è costituita da tessuto cartilagineo ed ha una consistenza elastica. La sua forma ricorda anche abbastanza da vicino quella di una foglia a geometria larga, dalle forme tondeggianti verso il lato superiore e più rastremate verso il lato inferiore (vale a dire quel lato che è rivolto proprio verso l’imbocco del laringe). Possiede una formazione di tipo peduncolare per il tramite della quale si connette, grazie ad un legamento (che prende il nome di legamento tiroepiglottico) alla cartilagine della tiroide. La parte terminale superiore, al contrario, si caratterizza per le forme molto arrotondate, è libero da legami di tipo fisico ed è ricoperto di mucose molto simili a quelle che possiamo trovare all’interno del cavo orale.

I contorni dell’epiglottide sono caratterizzati da due margini laterali e da un margine superiore: i margini laterali sembrano come se fossero costellati da dentellature e, verso la loro parte inferiore, prendono origine quelle che comunemente vengono chiamate “pieghe ariepiglottiche” (vale a dire delle pieghe che si trovano sulle membrane mucose e che trovano collocazione anche fino alle estremità apicali delle cartilagini aritenoidi, vale a dire quelle cartilagini che fanno capo al complesso scheletrico del laringe e alle quali si attacca il legamento vocale, oltre, ovviamente, ai muscoli intrinseci del laringe).

A cosa serve l’epiglottide?

A cosa serve l’epiglottide?

Le funzioni dell’epiglottide, o cartilagine epiglottica, sono, fondamentalmente, quella di impedire che il bolo alimentare, cioè il cibo masticato possa passare all’interno delle vie aeree superiori, così come anche quella di impedire che la saliva stessa possa passare nelle stesse vie aeree superiori. Questa funzione viene assolta per il tramite di un meccanismo di chiusura che prevede che l’epiglottide possa abbassarsi sull’apertura della cavità laringea e, grazie alla sua elasticità, possa adattarsi perfettamente alle forme leggermente frastagliate di tale apertura, in modo da chiuderla proprio completamente, anche se, ovviamente, solo temporaneamente e, per la precisione, durante il processo di deglutizione. Il movimento è, anzi, proprio indotto dalla deglutizione: infatti quando si “inghiotte”, la base della lingua effettua, tra gli altri, dei movimento che la portano verso la parte posteriore del cavo orale e quindi si appoggia proprio sull’epiglottide. Ebbene, sotto la spinta di questi movimenti verso l’indietro della lingua, l’epiglottide si ribalta verso la propria parte posteriore, andando, di conseguenza, a posizionarsi sopra l’apertura del canale laringeo e, aderendovi con precisione sopra, ne chiude totalmente l’apertura facendo in modo che, in quella fase, nessuna sostanza e/o materiale possa entrarvi dentro.

Possibili patologie a carico dell’epiglottide

Una infezione a carico delle prime vie aeree, una esposizione di tipo ambientale o determinati traumi potrebbero far insorgere delle infiammazioni o delle infiammazioni all’epiglottide (ed anche ad altre aree delle prime vie aeree). Normalmente il disturbo inizia con un gonfiore che si localizza tra l’epiglottide stessa e la base della lingua. L’insorgere di tale processo infiammatorio oltre all’epiglottide può estendersi e persino provocare un’occlusione totale delle prime vie respiratorie, determinando conseguentemente una situazione di soffocamento che potrebbe anche sfociare con elevati rischi di morte del paziente.

Cause delle infiammazioni o infezioni alla epiglottide

Le situazioni che possono causare una epiglottite possono comprendere processi infettivi causati da agenti di natura chimica, e ciò si verifica nella stragrande maggioranza dei casi. Anteriormente alla divulgazione del vaccino, un’altra causa molto diffusa era l’influenza, nella sua variante “tipo B”; ad oggi, altri microrganismi come funghi, batteri e virus, sono annoverati tra le cause che possono portare all’insorgenza di epiglottite, soprattutto negli adulti. Microrganismi che, nel dettaglio, possono indurre l’insorgenza del disturbo, sono, tra gli altri, Staphylococcus aureus, herpes semplice di tipo 1, varicella-zoster, , Haemophilus parainfluenzae, Streptococcus pneumoniae, e molti altri ancora.

Oltri a queste cause, l’infiammazione dell’epiglottide, o epiglottite, può trovare origine in processi infiammatori determinati da l’ingestione di un alimento particolarmente caldo. Il calore che diventa un danno a carico dell’epiglottide, sovente prende il nome di “epiglottide termica”. Tale disturbo può essre causato anche da liquidi bollenti o dall’utilizzo di stupefacenti (inalare metalli dai tubi del crack, la punta di una canna di marijuana. In tutto questo tipo di eventi le lesioni che subisce l’epiglottide sono del tutto simili a quelli che potrebbe causare una infezione.

Delle cause meno comuni possono comprendere, invece, il morso di un ragno il nutrirsi delle carni del pesce di bufala, il quale può, oltretutto, dare origine anche a qualche reazione di tipo allergico, oltre che ai comuni gonfiori. Per finire, anche dei traumi di natura contusiva o agenti che possono bloccare la gola possono essere all’origine di un’infiammazione dell’epiglottide.

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