Indice di Apgar: che cosa rappresenta e come va valutato

Per poter avere un’idea molto precisa di come un bebè sta vivendo i primi istanti della sua vita extrauterina si effettua, appena dopo il parto, il test dell’indice di Apgar: in caso occorra, il neonatologo avrà la possibilità di intervenire con la massima celerità.

L’indice di Apgar

L’indice di Apgar prende il suo nome dalla anestesista americana che, negli ormai lontani anni cinquanta, lo introdusse tra i controlli da effettuare su un bimbo appena dopo il parto. Consiste nella valutazione comparata di determinati test che di routine si effettuano sul neonato proprio appena terminato il parto al fine di valutarne la vitalità ed anche il corretto svolgersi di tutte le funzioni fondamentali del piccolo organismo.

L'indice di Apgar

I cinque valori presi a riferimento

I parametri che vengono presi come riferimento per la creazione dell’indice di Apgar sono cinque:

  1. Il battito cardiaco;
  2. La capacità respiratoria;
  3. Il tono muscolare;
  4. I riflessi neurologici;
  5. Il colorito cutaneo, delle mucose del cavo orale e delle unghie.

In parole povere si stila una specie di pagella che indica le condizioni di salute ed anche le caratteristiche di adattamento alla vita extrauterina del bebè.

Come si calcola l’indice di Apgar

Il calcolo dell’indice di Apgar viene effettuato con la somma del punteggio relativo a tutti e cinque gli esami effettuati, tenendo presente che per ciascuno di essi si assegna una votazione compresa tra lo zero ed il due: l’indice di Apgar parte da un minimo di zero punti ed un massimo di dieci. Per linee generali i criteri con cui si valuta l’indice di Apgar sono questi:

  • Votazione tra sette e dieci punti: neonato “entro i valori normali”;
  • Votazione tra quattro e sette punti: neonato “depresso moderatamente”;
  • Votazione tra zero e tre punti: neonato “depresso seriamente”.

Quando viene effettuato il test per l’indice di Apgar?

Il test lo si effettua due volte, la prima esattamente sessanta secondi dopo il parto, la seconda, invece, dopo cinque minuti. E’ probabile, infatti, che il bebè possa aver compiuto progressi anche molto sensibili in questo piccolo lasso di tempo. Nel caso che, anche dopo i cinque minuti, la votazione dovesse risultare ancora bassa, cioè sotto i sei punti, il test dovrà essere ripetuto una terza volta, cinque minuti dopo quella precedente. Ove mai la votazione finale dovesse essere ancora bassa, allora il neonato verrà immediatamente sottoposto a quei trattamenti che i neonatologi riterranno necessari nei reparti di terapia intensiva neonatale.

Perché, in talune occasioni, l’indice di Apgar è basso?

Il neonatologo dovrà tenere nella debita considerazione taluni fattori importanti quando valuterà il risultato dell’indice di Apgar, vale a dire:

  • Il bebè è nato prematuro (vale a dire prima della trentasettesima settimana);
  • Il bebè è piccolino per l’età gestazionale,
  • Il piccolo ha subito qualche trauma durante il parto;
  • Si sono rilevate delle sofferenze fetali;
  • Il parto è stato eseguito con un taglio cesareo.

Per ciascuno di questi casi vale la regola che gli svantaggi iniziali del piccolo, inevitabili, verranno recuperati in un breve lasso di tempo perché i neonati hanno delle capacità di progressivo adattamento al mondo extrauterino particolarmente sviluppate.

L’indice di Apgar in breve

L’indice di Apgar in breve

  1. L’indice di Apgar valuta le funzioni vitali e l’efficienza delle primarie funzioni del bambino appena nato;
  2. Tale indice è il risultato comparativo di alcuni test che vengono effettuati per routine sui bimbi appena nati;
  3. La somma delle votazioni ricevute relativamente ai seguenti parametri:
    Battito cardiaco;
    b. Capacità respiratoria;
    c. Tono muscolare;
    d. Riflessi neurologici;
    e. Colorito delle mucose del cavo orale e delle unghie e della cute

dà luogo ad una specie di pagella che fornisce delle indicazioni generali sullo stato di salute del bambino e particolari sulla sua capacità di adattarsi all’ambiente extrauterino.

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