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Salute e Benessere

Alcool ed antibiotici, è rischioso assumerli insieme? A volte è meglio evitare

Pubblicato da
Stefano

Quando seguiamo una cura farmacologica bisogna avere delle accortezze. È rischioso assumere alcool ed antibiotici insieme? A volte sarebbe meglio evitare.

(Foto da Pexels)

A volte dovendo seguire una cura antibiotica, magari prima di un’estrazione dentale, ci viene detto di non assumere alcool, ma perché? È risaputo che l’azione antibiotica potrebbe essere condizionata da un uso concomitante di determinati alimenti o altri farmaci, ma sempre? Bisogna sapere quando e perché è meglio evitare di assumere alcool durante una terapia antibiotica.

Alcool ed antibiotici

Senza andare a scomodare un libro di farmacologia, potremmo già dire che durante una terapia antibiotica bisogna prendere degli accorgimenti.

(Foto da Pixabay)

Prima di capire quali, occorre sapere che dire “antibiotico” potrebbe non significare molto: intendiamo semplicemente una molecola in grado di contrastare un’infezione batterica.

Spesso viene prescritta una cura antibiotica anche per prevenire sovrainfezioni batteriche su quelle virali già esistenti o prima di un intervento chirurgico.

Va assolutamente sottolineato il fatto che esistono varie categorie di antibiotici: la terapia si decide dopo un esame colturale con antibiogramma per identificare il principio attivo che, in modo mirato, vada ad attaccare un batterio specifico.

Il medico, oltre a raccomandarci di assumere in concomitanza all’antibiotico i fermenti lattici, potrebbe anche dirci di non consumare alcool.

Questo, però, non vale per tutte le categorie di antibiotici ma soltanto per alcune: l’antibiotico influenza il metabolismo dell’alcool.

Quando ingeriamo alcool, questo viene prima trasformato in acetaldeide dall’enzima alcool deidrogenasi e successivamente in acido acetico dall’enzima aldeide deidrogenasi.

Il nostro corpo è in grado di eliminare acido acetico ma non acetaldeide: è questa molecola che si accumulerebbe nei tessuti perché l’antibiotico andrebbe ad inattivare l’enzima aldeide deidrogenasi.

In sostanza si verifica una condizione di tossicità per l’organismo; l’azione dell’alcool persiste e si hanno i sintomi di:

  • Abbassamento della pressione arteriosa;
  • Vampate al viso;
  • Arrossamento della pelle;
  • Emicrania;
  • Nausea e vomito;
  • Aumento della frequenza cardiaca;
  • Sonnolenza;
  • Vertigini;
  • Iperacidità gastrica.

I principi attivi degli antibiotici responsabili dell’accumulo di acetaldeide sono:

  • Cefalosporine: usate in alternativa alle penicilline;
  • Metronidazolo: utilizzato per curare l’Helicobacter Pylori o le infezioni vaginali da Trichomonas;
  • Tinidazolo: usato in infezioni uro-genitali;
  • Flucloxacillina: usato in caso di antibiotico resistenza alle penicilline;
  • Isoniazide: viene prescritto in caso di tubercolosi.

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Consigli utili

Il consiglio di evitare di consumare alcool durante la terapia antibiotica con determinati principi attivi è di certo da tener conto.

(Foto da Pixabay)

Anzi, è consigliabile non assumere alcool fino a circa 3 giorni dopo la fine della cura antibiotica: il corpo deve avere il tempo di disintossicarsi.

I tessuti cellulari che ne risentirebbero di più sarebbero quelli epatici: il sovraccarico andrebbe a far ingrossare il fegato perché si ritroverebbe a non riuscire ad eliminare tutti i metaboliti.

Non sarebbe l’alcool ad andare a peggiorare gli effetti collaterali dell’antibiotico ma l’antibiotico ad aggravare gli effetti dell’alcool.

Per non considerare il fatto che, dovendo assumere farmaci ad esempio per una cistite, va da sé che comunque assumere allo stesso tempo alcool ne acuirebbe i sintomi.

Di certo l’etanolo non apporterebbe benefici ad una condizione di problemi gastrici: non è un caso se ci sono alimenti da evitare per chi soffrisse di gastrite.

Bisogna far attenzione, perché il consiglio di non consumare alcool mentre si assumono specifici antibiotici è inteso non solo nel senso di “bere alcool”.

Molti alimenti lo contengono, in altri è presente sotto forma di conservante. Non solo: collutori, farmaci, fitoterapici come i Fiori di Bach contengono alcool.

Tra i sintomi dati dall’assunzione di alcool c’è anche l’insonnia: oltre a subire gli effetti a volte debilitanti di una forte terapia antibiotica, si rischierebbe anche di non riuscire a riposare.

In linea di massima, anche in condizioni normali, è sempre il troppo che stroppia: esagerare con l’alcool e rischiarne una dipendenza sarebbe inutile.

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E se il medico si raccomanda che non assumiamo alcool sotto nessuna forma mentre siamo in cura antibiotica, è bene ascoltarlo.

Stefano A.

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