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Salute e Benessere

L’esercizio per invertire il declino cognitivo scoperto dagli scienziati

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Laura

La scienza ha svelato come invertire il declino cognitivo con un semplice esercizio: scopriamo di cosa si tratta e come metterlo in pratica.

(Foto Pixabay)

Con l’avanzare dell’età, si va incontro a una serie di problematiche che coinvolgono non solo il fisico, ma anche la mente. Perdita di memoria e difficoltà di concentrazione sono solo alcuni dei disturbi più frequenti che si verificano durante la vecchiaia. La ricerca, però, arriva in nostro aiuto per contrastare i segni del tempo: ecco un particolare esercizio che permette di arrestare il declino cognitivo.

Vecchiaia e declino cognitivo: un esercizio può contrastarlo

Con il termine declino cognitivo si intende la perdita di una o più funzioni cognitive.

Cervello e anziano (Pixabay)

Tra queste, ad esempio, rientrano la memoria, il linguaggio, la percezione degli oggetti, dello spazio e del tempo, oltre che la programmazione motoria.

Con l’invecchiamento si verifica un progressivo rallentamento delle funzioni fisiologiche, che coinvolgono anche il cervello.

Questi cambiamenti possono essere più o meno lievi, fino ad arrivare a compromettere le normali attività quotidiane.

Come si manifesta il declino cognitivo? Tra i principali sintomi ci sono:

  • Stati confusionali;
  • Difficoltà di pianificazione;
  • Difficoltà nel linguaggio scritto e parlato;
  • Sensazione di smarrimento;
  • Facilità di distraibilità.

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Lo studio dell’Università Federale di Rio de Janeiro

Un team di ricerca ha condotto un’importante analisi, che ha messo in luce che l’esercizio fisico è in grado di contrastare il declino cognitivo.

(Foto: Pexels)

Per dimostrare la loro ipotesi di ricerca, gli scienziati hanno effettuato un esperimento a cui hanno partecipato 173 persone affette dal Parkinson ad uno stadio inziale.

I volontari si sono dedicati ad attività fisiche, come camminata e ciclismo, per 35 giorni consecutivi.

Al termine di ogni sessione di esercizio, i partecipanti sono stati sottoposti a una serie di test volti a monitorare la loro capacità cognitiva.

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Così, gli esperti hanno avuto modo di rilevare i miglioramenti delle capacità di pensiero, ragionamento e memoria dovuti al movimento.

In particolare, durante l’esercizio fisico i livelli dell’ormone della crescita hanno raggiunto l’apice, aumentando le funzionalità cognitive.

Questi ormoni, infatti, stimolano la produzione di nuovi neuroni all’interno dell’ippocampo, una regione del cervello di importanza imprescindibile per la memoria e il ragionamento.

Grazie alla risonanza magnetica, è stato possibile verificare come l’attività fisica abbia causato dei cambiamenti significativi sia a livello funzionale che strutturale all’interno dell’ippocampo.

Laura

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