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L’impressione di cadere durante il sonno: perché accade

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Redazione Inran

Ti sarà successo almeno una volta nella vita, l’impressione di cadere durante il sonno, ovvero lo spasmo ipnotico, è molto comune. Andiamo a vedere perché succede.

Donna che dorme (Pixabay)

Il mondo dei sogni è davvero enigmatico e a volte di difficile comprensione. Dormire ci serve per affrontare la nostra vita al meglio dopo i numerosi impegni quotidiani che ci stressano e ci stancano durante il giorno.

A volte, però, nonostante ci sentiamo esausti, il nostro cervello continua a elaborare informazioni costamente. In questa fase del sonno, dunque, ci troviamo rilassati ma allo stesso tempo con la mente ancora attiva. Questa situazione contraddittoria porta la nostra mente a farci provare la sensazione di cadere nel vuoto.

Si tratta di un fenomeno molto comune chiamato “spasmo ipnico”. Vediamo di cosa si tratta.

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Perché abbiamo l’impressione di cadere durante il sonno

Donna che dorme (Pixabay)

Lo spasmo ipnico non è altro che una contrazione involontaria che si verifica nella prima fase del sonno. Non accade dunque durante il sonno profondo, ma a tratti più vicino o più lontano dal dormiveglia.  L’effetto è all’improvviso quello di precipitare nel vuoto, quanto basta per farci spaventare e quindi svegliare. Alcune volte questo effetto è momentaneo e quindi ci si riaddormenta subito, in altre invece si fa fatica a riaddormentarsi.

Ma perché ciò accade non è chiaro. Si può presumere, secondo alcuni studi, che l’origine possa essere ricondotta a un abuso di stimolanti, come ad esempio la caffeina, all’esercizio fisico prima di coricarsi oppure allo stress. C’è poi un altro filone di ipotesi legato al tema dell’evoluzionismo.

Secondo Ian Oswald, psichiatra e ricercatore inglese, lo spasmo ipnico potrebbe essere un riflesso arcaico che ci ricollega ai nostri antenati, ovvero alle scimmie antropomorfe, quando vivevano ancora sugli alberi. Secondo questa interpretazione, dunque, il cervello interpreterebbe in modo errato il rilassamento muscolare in corrispondenza del sonno come una sorta di “caduta dall’albero”, stimolando il corpo a reagire per non finire per terra.

In ogni caso, si pensa che lo spasmo ipnico sia quindi una reazione che si verifica a seguito dei segnali di pericolo che ci invia il cervello. Il corpo, rispondendo, agisce per evitare il pericolo ed è per questo che alla fine ci svegliamo si soprassalto. Non si può comunque parlare di una patologia e non provoca nessun effetto collaterale, se non il fatto di interrompere il sonno.

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Tende poi a ridursi con il passare degli anni, infatti i picchi si verificano nella giovane età e nell’adolescenza. Ma questa situazione, se si verifica troppo spesso, può portare all’insonnia, quindi alla difficoltà ad addormentarsi e a dormire. In quel caso sarebbe meglio consultare un esperto per capire come evitare il problema. (Serena Ponso)

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