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Schizanthus pinnatus, conosciuta come orchidea dei poveri, come coltivarla

Pubblicato da
Andrea Cerasi

È una pianta bellissima, la Schizanthus pinnatus, conosciuta da tanti col nome di orchidea dei poveri, ma molto più facile da coltivare.

Orchidea dei poveri fiore (Pixabay)

È una pianta bellissima, la Schizanthus pinnatus, conosciuta da tanti col nome di orchidea dei poveri, ma molto più facile da coltivare. Se le orchidee classiche sono molto difficili da accudire, questa specie è davvero facile e capace di garantire grandi soddisfazioni. Perciò, se si amano le orchidee ma non si ha tempo per stare loro dietro, questa è l’alternativa giusta, data la fortissima somiglianza.

Specialmente chi è alle prime armi potrà togliersi numerose soddisfazioni, ma senza rinunciare alla bellezza. Non a caso, si chiama orchidea dei poveri proprio perché assomiglia all’orchidea, ma è certamente meno complicata da gestire. Prima di tutto, occorre distingue le tre varietà di Schizanthus pinnatus, che sono:

  1. Dwarf Bouquet Mixed
  2. Pinnatus
  3. X Wisetonensis

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Pianta bella e resistente, l’orchidea dei poveri, adatta anche per i principianti

Schizanthus pinnatus (Pixaay)

Tre varietà, dicevamo, la Dwarf Bouquet Mixed presenta fiori rossi, rosa e ambra, ed è perfetta per essere coltivata in vaso o in una aiuola. Ideale come pianta da appartamento. La Pinnatus è un ibrido davvero affascinante, mentre la X Wisetonensis è una varietà annuale cespugliosa, con fiori da bellissimi dai colori viola, porpora, rosa e bianchi, con sfumature gialle.

Questa meravigliosa pianta ama il caldo e la luminosità, perciò deve essere posizionata alla luce del sole, preferibilmente ai raggi mattutini. Un posizionamento a est è ideale per farle assorbire il sole mattiniero e non quello troppo stressante del pomeriggio. In questo modo, durante la metà giornata quindi nelle ore più calde, sarà all’ombra.

Per quanto riguarda le fioriture, i fiori crescono a grappoli, sopra il fogliame, da giugno a settembre. Si tratta di fioriture stupende, ricche di colorazioni. La pianta ha bisogno di regolare irrigazioni, senza ristagni idrici che fanno marcire le radici. Il terriccio deve essere leggermente umido e drenante. I nutrienti del terreno devono essere ricchi, pomici e perlite vanno più che bene.

La concimazione deve essere generosa, visto che la pianta necessita di terreno ricco di nutrienti. In primavera occorre spargere, ogni mese, fertilizzante liquido, da diluire secondo le dosi indicate. È consigliabile la potatura, ma dopo la fioritura, quindi a ottobre, per stimolare la pianta a produrre nuove gemme.

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Si tratta, inoltre, di una pianta resistente e poco soggetta a infestazioni da parassiti. Soltanto le lumache devono essere tenute a bada perché si nutrono delle foglie e potrebbero rappresentare un problema. In caso di infestazione da afidi o cocciniglie, comunque, bisogna intervenire con rimedi a base di olio di neem.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.