Cosa succede alle coppie mature che stanno insieme ma vivono in case diverse?

Sono definite coppie LAT, Living Apart Together, ossia coppie anche mature che hanno deciso di stare insieme ma di vivere in case diverse.

Coppia innamorata (Canva – Inran.it)

Si chiamano coppie LAT, Living Apart Together, ossia coppie fisse ma che vivono separate. Non è un paradosso ma un trend che sta prendendo sempre più piede, in modo tale da dare maggiore libertà e privacy alla singola persona. Si sta insieme, ma si vive in case separate, una bella idea? Analizziamo i pro e i contro di questa scelta.

Si tratta di un trend in continua crescita in tutto il mondo, un fenomeno che sta investendo sempre più persone, specialmente di età adulta, magari di mezza età e che hanno già sperimentato la convivenza classica. Perché queste coppie hanno deciso di vivere insieme ma separate? Si tratta di un nuovo stile di vita, un fidanzamento a metà strada da rapporto tradizionale e rapporto a distanza.

Il rapporto di coppia LAT, coppie che stanno insieme ma che vivono separate

coppie stabili case separate
Una coppia felice di mezza età (Canva – Inran.it)

Alcune coppie sono addirittura sposate, eppure continuano a vivere in case diverse. È una cosa normale? A quanto pare, si tratta di un fenomeno in espansione in tutto il pianeta e che è causato da molteplici situazioni. Le coppie LAT sono sempre più diffuse per via di una maggiore ricerca di autonomia, maggiore privacy, e per mantenere le proprie abitudini, senza stravolgimenti.

Insomma, ogni persona mantiene così la propria individualità, pur restando in coppia. Una specie di eterno fidanzamento, quasi adolescenziale, ma che comporta molteplici benefici. Secondo i dati Istat, in Italia ci sarebbe il 35% di coppie che vivono separate, una percentuale davvero elevata. A colpire, però, è l’età media di queste coppie separate.

Se un fidanzamento del genere è del tutto normale quando si è giovani e non si è economicamente autonomi, a colpire è l’età media delle coppie LAT, ovvero oltre i 45 anni. Come spiegano gli psicologi, si tratta soprattutto di persone che hanno già convissuto, oppure che si sono sposate e che poi hanno divorziato o hanno subito un lutto, a propendere per un rapporto del genere.

Probabilmente, è la paura di ricadere schiavi della quotidianità a frenare queste persone dal mettere su la classica famiglia tradizionale. Inoltre, questa metodologia di vita è emersa anche a causa dell’emancipazione femminile e dalla globalizzazione del mercato del lavoro. Non a caso, secondo le stime, sono in maggioranza le donne a chiedere un rapporto del genere.

Lo fanno sia per motivi professionali che per motivi personali. Inoltre, si tratta di persone che ormai hanno trovato il proprio equilibrio interiore, la propria quotidianità, e non vogliono stravolgerla. Si valorizza, quindi, uno spazio personale e si accettano tutti i compromessi.

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Vivere separati, inoltre, permette di evitare tanti inutili litigi, le incomprensioni, i fastidi di alcune abitudini, mantenendo maggiormente vivo il rapporto. Ovviamente, alla base di tale scelta c’è anche una forte fiducia nel proprio partner, una certa consensualità e comporta anche un buona dose di responsabilità.

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