Arriva l’ormone che aiuta a combattere l’obesità: ecco qual è, come agisce e in che modo. Tutto quello da sapere sull’ormone “sentinella”.
Il sovrappeso e l’obesità sono definiti come un accumulo di grasso anomalo o eccessivo che rappresenta un rischio per la salute. L’indice di massa corporea (IMC) aiuta a comprendere quanto peso si ha in più rispetto al normale. L’obesità è un problema ormai diffuso in tutto il mondo, solo nel 2017 oltre 4 milioni di persone hanno perso la vita a causa dell’obesità, secondo l’onere globale delle malattie.
![obesità causa](https://www.inran.it/wp-content/uploads/2023/06/Obesita-1.jpg)
Inoltre, i tassi di sovrappeso e obesità continuano a crescere sia negli adulti e che nei bambini. Dal 1975 al 2016, la prevalenza di bambini e adolescenti di età compresa tra i 5 e i 19 anni in sovrappeso o obesi è aumentata di oltre quattro volte. Per prevenire la crescita eccessiva o anomala di peso ci sono alcune accortezze da mettere in campo.
L’ormone che aiuta a combattere l’obesità: il nuovo studio
Tra nutrizione e diete per aiutare a regolarizzare il peso, si fa strada anche un nuovo studio che ha messo in campo un ormone “sentinella” che aiuta a combattere l’obesità nelle persone.
![nuova scoperta obesità](https://www.inran.it/wp-content/uploads/2023/06/Ricerca-scientifica.jpg)
Pubblicata sulla rivista Obesity, la nuova ricerca portata avanti dall’Università di Pisa in collaborazione con l’ente di ricerca NIH negli Stati Uniti, ha svelato come il corpo e il metabolismo lavorano dopo una grande abbuffata di carboidrati. Se infatti c’è chi riesce a smaltirli in poco tempo, accade il contrario per altre persone. Ma come mai? In questo caso il metabolismo ha una funzione fondamentale e i ricercatori sono riusciti a capire chi ha un tipo di metabolismo più risparmiatore o dispendioso grazie all’ormone glp1.
![molecole nel sangue](https://www.inran.it/wp-content/uploads/2023/06/Vaso-sanguigno.jpg)
Lo studio ha indagato il ruolo dell’ormone e la funzione che svolge quando accade una variazione nel sangue ad una dieta ipercalorica, ovvero ricca di carboidrati. Analizzando e osservando la risposta metabolica di 69 soggetti, i quali hanno assunto 4.000 kilocalorie nell’arco di 24 ore, sono giunti alla conclusione che ogni individuo può bruciare fino a 500 kcal/giorno, anche chi assume molti carboidrati. L’ormone glp1, è rilasciato nel sangue proprio in base a quante calorie si assumono, il quale va a stimolare il pancreas a produrre insulina: di conseguenza le cellule, in particolare quelle dei muscoli, riescono ad ossidare, cioè bruciare, più carboidrati. Identificando, quindi, questo ormone nel sangue, si riesce a comprendere con precisione chi è a rischio di obesità e chi no, semplificando notevolmente a definizione dei profili metabolici.