Cosa succede una volta finito l’ossigeno sul Titan: la morte per anossia

Se i soccorritori non dovessero trovare il sottomarino Titan, le 5 persone a bordo morirebbero di anossia: una morte orribile.

Il sottomarino Titan, scomparso dai radar domenica scorsa, ancora non si trova. Ieri è circolata la notizia di alcuni rumori registrati dai sonar dei soccorritori, ma poi più nulla si è saputo.

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Sottomarino sul fondo dell’oceano (foto da Adobe Stock) – Inran.it

Il Titan è un piccolo sottomarino con a bordo 5 persone che si trova nelle acque al largo del Canada. L’inventore, a bordo del sottomarino, ha costruito il Titan per esplorare il relitto del Titanic, che si trova ancora in fondo all’oceano. Gli esperti hanno stimato che alle 11.00 di oggi (ora italiana), l’ossigeno nel sottomarino sarebbe potuto terminare. In mancanza di ossigeno il corpo va in anossia, una condizione tremenda in cui potrebbero trovarsi i 5 passeggeri del Titan.

Morte per anossia: gli uomini sul Titan potrebbero non farcela

Il corpo umano per vivere ha bisogno di ossigeno, la mancanza di ossigeno provoca la morte per anossia.

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Interno di un sottomarino (foto da Adobe Stock) – Inran.it

Si tratta di una condizione terribile in quanto quindi l’anossia si verifica quando il nostro corpo non riceve una quantità sufficiente di ossigeno per supportare le funzioni vitali. Ciò può accadere a causa di diversi fattori, tra cui ostruzione delle vie respiratorie, problemi cardiaci, avvelenamento da gas tossici o immersione prolungata in acqua. In queste circostanze, il nostro corpo è privato dell’ossigeno necessario per sostenere i tessuti e le cellule.

Effetti dell’anossia sul corpo

L’anossia può avere conseguenze gravi sull’organismo e influire su diversi sistemi corporei. Ecco alcuni dei principali effetti dell’anossia:

  • Sistema nervoso: l’anossia può causare danni alle cellule cerebrali, portando a sintomi come confusione, difficoltà di concentrazione, problemi di memoria e perdita di coscienza. In casi estremi, può verificarsi danneggiamento permanente del cervello.
  • Sistema cardiovascolare: la mancanza di ossigeno può mettere sotto stress il cuore, che può rispondere aumentando la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Questo può portare a tachicardia, ipertensione e, in casi gravi, insufficienza cardiaca.
  • Sistema respiratorio: l’anossia può causare difficoltà respiratorie, mancanza di respiro e iperventilazione. Il corpo cerca di compensare questa mancanza di ossigeno aumentando il ritmo e la profondità del respiro.

L’anossia acuta è quando la condizione di mancanza di ossigeno si protrae per 3 o 4 minuti. In questo caso, successivamente ad un arresto cardiaco, si potrebbe anche non morire e i danni al cuore e al sistema nervoso centrale potrebbero essere reversibili.

Se però l’anossia si protrae per 7 o 8 minuti, quasi certamente, si verifica la morte celebrale. I principali sintomi sono:

  • Stato confusionale.
  • Malessere generale.
  • Perdita di coordinazione a livello motorio.
  • Mal di testa.
  • Difficoltà di concentrazione.
  • Ipertensione arteriosa.
  • Cianosi.
  • Offuscamento della vista.
  • Letargia.
  • Tachicardia.
  • Tachipnea (aumento della frequenza respiratoria)
  • Svenimento o vertigini.
  • Dispnea (difficoltà a respirare).
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Interno di un relitto in fondo al mare (foto da Adobe Stock) – Inran.it

Successivamente a questi sintomi, si va quindi in arresto cardiaco e, dopo pochi minuti sopraggiunge la morte cerebrale. Dopo qualche istante, si muore.

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Questo potrebbe essere il tragico destino dei 5 uomini a bordo del piccolo sottomarino Titan, ma la speranza c’è e i soccorritori stanno tentando di tutto per trovarli in tempo. Vi terremo aggiornati.

Aurora De Santis

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