Perché ci teniamo per mano? La risposta potrebbe sorprenderti

Ci teniamo per mano per dei motivi e quando li conoscerai ne rimarrai entusiasta: scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere.

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Perché ci teniamo per mano? Il significato nascosto dietro questo gesto spontaneo – Inran.it

Tenersi per mano, un gesto tanto semplice quanto profondamente radicato nelle nostre abitudini, che ha una ricchezza di significati e benefici che va ben oltre la semplice espressione di affetto. Questa pratica, infatti, affonda le sue radici nell’istinto più primitivo e genuino dell’essere umano, quando si vuole offrire all’altro conforto e sicurezza, non solo in momenti di intimità, ma anche in molte situazioni difficili della vita.

Tenersi per mano: non è solo un gesto d’affetto, c’è molto di più

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Padre e figlio che si tengono per mano – Inran.it

Tenersi per mano è un gesto spontaneo, che ci viene naturale in diversi contesti, da quelli romantici a quelli in cui vogliamo confortare qualcuno che ci è caro. Infatti, incredibile ma vero, tenersi per mano ha effetti concreti e misurabili sulla nostra salute mentale e fisica. Diverse ricerche hanno infatti dimostrato come questo gesto possa influenzare positivamente il nostro benessere, riducendo lo stress, abbassando la pressione sanguigna e alleviando il dolore. Ma come è possibile?

Gli studi condotti nel campo della psicologia e della neuroscienza offrono spiegazioni affascinanti. Ad esempio, James Coan, psicologo clinico, attraverso alcuni esperimenti ha osservato come la presa di mano tra partner possa diminuire l’attivazione di aree del cervello associate allo stress e al dolore, suggerendo che la vicinanza fisica e affettiva possa effettivamente “spegnere” le risposte negative del nostro corpo.

Questa connessione profonda che si stabilisce attraverso il contatto fisico sembra essere un bisogno fondamentale dell’essere umano, un ponte invisibile che collega due individui non solo a livello emotivo ma anche biologico. La “social baseline theory” proposta da Coan, ad esempio, suggerisce che non siamo nati per essere soli: la nostra mente, il nostro corpo e persino il nostro sistema nervoso si aspettano e si affidano alla presenza e al supporto degli altri.

E se pensiamo alle nostre mani, a quel complesso sistema di nervi e recettori che ci permette di scoprire il mondo e di connetterci con gli altri, diventa chiaro come anche un gesto apparentemente banale possa diventare uno strumento potentissimo di comunicazione ed espressione delle nostre emozioni.

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