Maxi richiamo per 300mila bottiglie di acqua di uno dei marchi più famosi del mondo: la notizia rimbalza sulle testate giornalistiche.
Ha davvero dell’incredibile quello che sta accadendo a uno dei marchi di acqua più iconici del mondo.

L’acqua di una nota azienda è finita al centro di un’allerta sanitaria che ha scosso i consumatori di tutta Europa. La ragione dell’allarme sta in una contaminazione da enterobatteri patogeni individuata nello stabilimento di produzione francese, a Vergèze, nel dipartimento del Gard.
Acqua richiamata: ecco il marchio implicato
Il richiamo è stato deciso da Nestlé Waters, che controlla il marchio dell’acqua ritirata. Sono state ritirate circa 300.000 bottiglie da 75 cl ed è stata bloccata la distribuzione di quelle da mezzo litro.
Le analisi hanno rivelato una carica microbica anomala, segno evidente che qualcosa nella catena produttiva non ha funzionato. Ma questa non è solo una parentesi sfortunata. Da mesi, infatti, si parla di una crisi sempre più difficile da nascondere.
L’etichetta “acqua minerale naturale” non c’è più
L’acqua ritirata è del marchio Perrier, un’azienda che esporta la sua acqua in tutta Europa. Le autorità sanitarie francesi sono state chiare: Perrier non può più essere venduta come acqua minerale naturale.
I pozzi da cui veniva estratta non rispettano più gli standard richiesti dalla normativa europea, e questo ha costretto il governo a intervenire duramente. Una delle linee produttive è già stata chiusa, e l’azienda ha dovuto cambiare l’etichettatura, ammettendo che quella purezza tanto sbandierata non c’è più.

Purtroppo, un recente rapporto idrogeologico, effettuato sotto la richiesta dal Ministero della Salute francese, ha rivelato che le fonti del gruppo Perrier possono più avere la classificazione di acqua minerale. Gli esperti hanno rilevato parametri di contaminazione incompatibili con lo status che l’acqua ha mantenuto per decenni. E la preoccupazione cresce.
I segnali di una crisi c’erano già stati alla fine del 2024, quando l’agenzia sanitaria regionale ARS Occitanie aveva chiesto a Nestlé di fermare la produzione. I controlli avevano individuato agenti virologici e tracce chimiche sospette.
Per cercare di salvare l’immagine dell’acqua, l’azienda avrebbe addirittura usato trattamenti non autorizzati. E lo ha ammesso. In seguito, ha distrutto due milioni di bottiglie già prodotte, ma la situazione ha continuato a peggiorare.
Un altro elemento che ha fatto infuriare le autorità è stato il ritardo nella comunicazione: la contaminazione non è stata segnalata tempestivamente, e questo ha sollevato molti dubbi sulla trasparenza del colosso dell’acqua in bottiglia.
Cosa succederà all’acqua Perrier
Il destino di Perrier, almeno come acqua minerale, è nelle mani del prefetto del Gard, Jérôme Bonet.

Spetta a lui decidere se autorizzare ancora l’imbottigliamento o fermare tutto. L’agenzia sanitaria regionale ha già suggerito la chiusura totale dei pozzi, una scelta che avrebbe l’effetto di cancellare Perrier dal mercato come acqua minerale.
E intanto, in Italia la Conad ha disposto il ritiro di alcuni prodotti: qui tutti i dettagli del caso.