I disegni dei bambini come linguaggio da ascoltare e mai ostacolare

Quando i bambini disegnano non fanno altro che parlarci, in un modo tutto loro ci comunicano quello che provano e che vedono.

I bambini disegnano già dai primi mesi di vita e disegnare non è solo un passatempo: attraverso quelle linee, quei tratti e quei colori, raccontano emozioni, pensieri e vissuti che faticano a esprimere a parole.

disegni di bambini appesi sul muro
I disegni dei bambini come linguaggio da ascoltare e mai ostacolare – Inran.it

Quando un adulto si approccia al disegno infantile è fondamentale comprendere l’importanza di quei segni che tracciano sul foglio, e dobbiamo accompagnarli nella loro crescita con attenzione e rispetto.

Le tappe naturali del disegno infantile: dallo scarabocchio al disegno

disegno e pastelli
Le tappe naturali del disegno infantile: dallo scarabocchio al disegno – Inran.it

Il disegno infantile si sviluppa seguendo il ritmo della crescita motoria e mentale del bambino e segue delle tappe fondamentali:

  • Tra i 12 e i 18 mesi iniziano i primi scarabocchi “casuali”: il bambino scopre che un suo gesto può lasciare una traccia, e questo lo affascina. Non c’è volontarietà o voglia di rappresentazione, interiore o esteriore, ma sperimentazione.
  • Tra i 18 e i 24 mesi: i segni diventano più regolari e si ripetono.
  • Intorno ai 2-3 anni nasce lo scarabocchio imitativo: il bambino osserva gli adulti e cerca di riprodurre linee, cerchi, simboli. È il suo modo per sentirsi parte del mondo e di rappresentarlo.
  • Tra i 3 e i 4 anni iniziano a comparire i primi disegni: una figura umana stilizzata, una casa, un sole.
  • Tra i 5-6 anni: i disegni diventano più ricchi di dettagli e raccontano vere e proprie storie, spesso piene di personaggi e avventure.

Il prezioso ruolo dell’adulto nell’arte infantile

Osservare i disegni dei bambini è molto più di un gioco: è un modo per entrare nel loro mondo, costruire fiducia e camminare al loro fianco mentre imparano a conoscere sé stessi e gli altri.

Quando un bambino ci mostra un suo disegno, il nostro istinto è spesso quello di dire: “Che bello!”. È un commento gentile, ma rischia di chiudere subito il dialogo e anche di incoraggiare il bambino a disegnare per ricevere un complimento, e non per un suo proprio piacere.

bambini che disegnano e vicino adulti che interagiscono
Il prezioso ruolo dell’adulto nell’arte infantile – Inran.it

Il disegno è molto di più di un prodotto da giudicare: è un racconto e ogni racconto merita di essere ascoltato. Invece di lodare, possiamo fermarci un momento e chiedere: “Mi racconti cosa hai disegnato?” oppure “Chi sono questi personaggi?”. Con queste semplici domande, diamo al bambino la possibilità di esprimersi davvero, di dare voce a ciò che ha dentro.

Un altro aspetto fondamentale è evitare commenti come “manca questo” o “non si capisce bene”. Il disegno di un bambino non va corretto: va accolto. Anche se ai nostri occhi può sembrare strano o incompleto, per lui ha un significato profondo e solo ascoltandolo possiamo scoprirlo. Serve anche tanta curiosità sincera. Mettersi alla sua altezza, senza preconcetti, e lasciarsi guidare dal suo racconto.

Quando un bambino sente che il suo disegno viene accolto con interesse e rispetto, si sente riconosciuto e cresce sapendo di avere uno spazio in cui può essere sé stesso, senza paura di essere giudicato.

Occhio alle interpretazioni sommarie dei disegni dei bambini per non creare inutili allarmismi

L’adulto non specializzato, non deve interpretare o cercare significati nascosti: bisogna solo esserci ed essere attenti. Bisogna lasciare le interpretazioni ai professionisti, anche perché chi non ha una specifica formazione può travisare o proiettare una sua visione, invece di osservare con competenze, che solo professionisti del settore possono avere.

Articolo a cura della Dott.ssa Aurora De Santis, grafologa, esperta in educazione e ri-educazione del gesto grafico, grafologa dell’età evolutiva, grafologa forense dell’età evolutiva e grafologa forense e giudiziaria civile e penale, iscritta all’A.G.P. (Associazione Grafologi Professionisti) al n. 9/171.

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