L’acqua minerale del supermercato non è quella che crediamo: un nuovo test mette in allerta i consumatori. A cosa fare attenzione
Nella maggior parte dei casi scegliamo di non bere l’acqua del rubinetto perché piena di cloro e altre particelle contaminanti, prediligendo così quella minerale che compriamo al supermercato, in bottiglia.

Complici anche gli spot con i quali le acque minerali ci vengono proposte, la scelta viene fatta preferendo acque pure e salutari. Queste è il messaggio che si percepisce ma la realtà è ben diversa. L’acqua che beviamo, infatti, non è proprio come quello che ci vogliono far credere. Vediamo il perché.
L’acqua minerale e la contaminazione
L’acqua minerale in bottiglia non è pura e scevra da contaminazioni. Una realtà che sta diventando sempre più evidente anche agli occhi dei consumatori. La visione idilliaca che ci viene proposta è, dunque, da mettere da parte.
Diversi sono i test che lo segnalano, in particolare l’ultimo che è stato condotto dal magazine svizzero K-Tipp che ha messo in allerta i consumatori per la presenza di acido trifluoroacetico (TFA) nelle bottiglie di acqua minerale che acquistiamo al supermercato.

Si tratta di una sostanza chimica derivante dalla decomposizione dei PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) che si trova nelle principali acque minerali che vengono vendute in Svizzera. 15 le marche di acqua minerale naturale sottoposte a test, di cui 13 svizzere e 2 francesi: quasi tutte contengono tracce di TFA. Il livello più alto è stato trovato nell’acqua minerale Henniez e nell’acqua Valser.
Il TFA nell’acqua minerale: cosa sapere
Analisi simili e precedenti avevano già mostrato la presenza di questa sostanza nelle acque minerali naturali ma con concentrazioni inferiori. La situazione era, dunque, già preoccupante, ora però il livello di allerta aumenta.
A dirlo sono gli esperti che spiegano che questa persistente presenza di TFA nelle acque crea problemi di non poco conto in quanto dimostra che i sistemi di filtraggio tradizionali non riescono a schermarlo. Sebbene si tratti di un componente stabile presente nell’ambiente, l’eliminazione è piuttosto complicata in quanto richiede tecniche particolari, complesse e costose come l’osmosi inversa.

Le aziende minimizzano la questione e sostengono che il TFA non è rischioso per la salute umana e dunque l’acqua può essere considerata naturale e pura. Gli esperti non la pensano alla stessa maniera e precisano che solo due tipi di acqua sono risultate prive di contaminazione di fronte ai test svizzeri: la Evian e la Vittel, che, tra l’altro, è francese, vendute da Aldi e Lidl.
Ed in Italia?
La situazione non nostro Paese non è molto diversa da quella della Svizzera. A condurre le analisi sulle acque minerali è stato il Salvagente evidenziando la presenza di pesticidi in molte bottiglie di acque minerali. Su 18 dei marchi sottoposti a controlli solo quattro sono prive di elementi contaminanti. Si tratta di Panna, San Benedetto Ecogreen, Evian in vetro e Fonte Essenziale.