Non devi saltare il dolce quando sei a dieta: questo è un segreto che mi ha rivelato il mio medico

Non devi saltare il dolce quando sei a dieta, altrimenti rischi di rovinare tutto: ti svelo cosa mi ha spiegato il mio medico

Da quando ho deciso di mettermi seriamente a dieta, specie in vista del fatto che, a breve, dovrò superare la prova costume, non c’è nulla che mi fermi. Non sgarro neanche una volta, a meno che non si tratti del mio pasto libero. E, soprattutto, riesco persino a resistere alla tentazione di abbuffarmi di dolci alla sera.

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Dolci vietati a dieta? Cosa mi ha detto il nutrizionista (Inran.it)

Quest’ultimo, nella fattispecie, era lo scenario che si ripeteva puntualmente prima che io andassi a dormire. Ero costantemente alla ricerca di biscotti o merendine che saziassero la mia voglia di dolce, e dei quali, ormai da qualche settimana, riesco benissimo a far a meno. O meglio, ero pienamente convinta di doverlo fare, fino a che non mi sono confrontata con il mio nutrizionista.

Mai saltare il dolce quando sei a dieta: ecco cosa mi ha svelato il mio medico

Ci ho messo tantissimo a individuare i miei obiettivi e a mettere a fuoco la dieta che facesse per me (se hai bisogno di consigli a riguardo, ti suggerisco di spulciare uno dei nostri ultimi articoli sull’argomento). Di una cosa, però, ero sicura al 100%: che i dolci dovessero essere banditi dalla mia routine alimentare.

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Non è vero che devi eliminare i dolci dalla dieta (Inran.it)

Il medico che mi segue, ciò nonostante, ha provveduto a smontare ogni mia convinzione a riguardo. Quali sono state le prime parole che ha pronunciato durante uno dei nostri controlli? “La mentalità del ‘tutto o niente’ non porta risultati a lungo termine, innesca soltanto restrizioni che, se reiterate, possono condurre a episodi di compensazione, come le abbuffate“.

Ecco smontata tutta la convinzione con cui, per settimane, ero riuscita a dire ‘no’ ai miei dolci preferiti. Ma quindi, in che modo avrei dovuto integrarli nella mia routine alimentare?, gli ho subito chiesto. Il mio nutrizionista, con semplicità, mi ha fatto comprendere che non esistono cibi vietati in uno stile di vita che possa dirsi sostenibile nel lungo periodo.

Tradotto: un approccio che includa anche un dolce consumato di tanto in tanto, con moderazione, e soprattutto con la consapevolezza che quel dolce non deve rappresentare la regola ma l’eccezione, è quello giusto. All’opposto, una mentalità imperniata sulle restrizioni e sul “non devo mangiare questa categoria di alimenti, altrimenti ingrasso“, è destinata a fallire nel giro di poco tempo.

Per aiutarmi a orientarmi in questo mare magnum di informazioni, il nutrizionista mi ha suggerito di prendere a modello una semplice regola: 80% di alimentazione ‘pulita’ e 20% di alimentazione ‘sporca’, dove per ‘sporca’ non è da intendersi come errata o incontrollata. Semplicemente, significa ritagliarsi dei momenti per gustarsi anche quei cibi che, pur non essendo il massimo sotto il profilo nutrizionale, fanno bene al cuore e all’anima. E che, in quanto tali, mi stimolano ancora di più a seguire una routine alimentare sana e sostenibile.

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