Ghiacciai e futuro in pericolo: ecco i dati per il 2100

La crisi ambientale continua il suo cammino verso una direzione sempre più preoccupante e rischiosa: ecco i dati sui ghiacciai per il 2100.

Alpi
Crisi climatica: la situazione dei ghiacciai italiani nelle Alpi (Inran.it)

La crisi climatica ci coinvolge direttamente, anche se questo non sembra essere ben compreso. L’aumento delle temperature, le grandi catastrofi naturali e la trasformazione degli ambienti naturali colpiscono tutti, compresi noi. Tra le più antiche e, ancora attuali, discussioni in atto, troviamo il grande protagonista freddo: i ghiacciai. Amici fondamentali che costituiscono la nostra sopravvivenza e svolgono ruoli essenziali per l’ambiente naturale. Un tema che ha coinvolto da tempo la comunità scientifica da molto tempo. Qual è la situazione oggi?

I dati sui ghiacciai italiani: i danni della crisi climatica

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La ricerca sui ghiacciai italiani: la situazione prospettata nel 2100 (Inran.it)

Marzo 2025 Greenpeace ha presentato i risultati di uno studio, “Ghiacciai italiani, addio. In questa ricerca è stata presentata una situazione di grande preoccupazione sui ghiacciai italiani. Il loro ritiro non è nuovo ed è un problema annoso che aumenta di intensità e gravità con il passare degli anni. Lo studio, infatti, evidenzia un andamento preoccupante e un futuro altrettanto pericoloso, in un arco temporale che parte dal 2000 e arriva al 2100. Viene, quindi, ricostruita la situazione negli anni passati e, calcolando i mutamenti del clima, quale potrebbe essere lo scenario futuro per i nostri ghiacciai.

Se la situazione dovesse peggiorare nell’emissioni e nell’aumento della temperatura globale, entro il 2050 dovremmo aver perso il 48,5% della superficie attuale coperta dai ghiacci sulle Alpi italiane. Un andamento che ci porterebbe, nel 2100, al 94%. Anche rispettando i accordi di Parigi, con un aumento quindi delle temperature sotto al 1,5°C, la percentuale dei ghiacciai italiani persi sarebbe del 75,1%. Accordi ad oggi in crisi dalle posizione assunte dai grandi paesi industrializzati come gli USA. Se le percentuali sembrano troppo aleatorie, calcoliamo che il 94% dei ghiacciai persi risulterebbe come un area pari a 356 km quadrati, il doppio della superficie della città di Milano. Se abbiamo bisogno di altri numeri, possiamo comprendere lo studio nella quantità di ghiacciai presenti e futuri. Oggi si contano 579 ghiacciai, nello scenario peggiore (94%) rimarrebbero all’attivo 75 ghiacciati totali in tutte le Alpi italiane.

L’addio ai ghiacciai italiani: le prospettive per il 2100

La ricerca ha presentato anche una mappa interattiva in grado di spiegare visibilmente cosa potrebbe accadere. Un dramma ambientale che dobbiamo comprendere nel modo più completo possibile. Tutto questo discorso non è un esercizio di stile, lo scioglimento dei ghiacciai ha una conseguenza reale. I primi ad essere danneggiati dallo scioglimento dei ghiacci sarebbero gli ambienti naturali d’alta quota. Infatti possiamo trovare microclimi unici che andrebbero intaccati da questo cambiamento. Anche per noi la situazione è molto pericolosa.

I ghiacciai sono importanti riserve di acqua dolce. Quest’acqua viene immagazzinata durante la stagione invernale e rilasciata durante la stagione calda, andando ad alimentare le falde. Le perdite idriche sarebbero impressionanti. La già presente crisi idrica si acuirebbe ancora di più, affaticando il settore agricolo ma non solo. La mancanza di acqua avrebbe un effetto a cascata sugli ambienti naturali, la coltivazione, la presenza di animali e sulla produzione umana, come la produzione di energia idroelettrica. Secondo questa ricerca nel 2050, nel caso peggiore andrebbero persi 5,89 miliardi di metri cubi d’acqua. Solo il Trentino Alto-Adige perderebbe il 64% di acqua.

La crisi climatica ci coinvolge tutti: i ghiacciai e la carenza di acqua

Crisi climatica
Scioglimento dei ghiacciai: lo studio (Inran.it)

La ricerca vuole essere un monito per tutti noi. La questione ambientale non è un gioco, un esercizio di stile o un dibattito, è un dato preoccupante che ci coinvolge tutti. La siccità che stiamo vivendo e la crisi idrica sono un’emergenza che andrà peggiorando anno dopo anno e le nostre scelte potrebbero fare la differenza. Scelte di vita quotidiana, di acquisti, battaglie e intenzioni che potrebbero fare la differenza fra una generazione che dovrà lottare per l’acqua e una che avrà a disposizione l’elemento più importante del nostro pianeta.
La differenza la possiamo fare solo tutti uniti e consapevoli.

Lorenzo Angelini

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