Martina Carbonaro aveva solo 14 anni, la sua vita è stata spezzata dall’ex fidanzato Alessio Tucci, cos’ha rivelato l’autopsia.
Martina non è morta subito. A dirlo è l’autopsia, che ha svelato quello che in fondo già si temeva: per lei c’è stata un’agonia, un tempo di sofferenza che ora gli esperti stanno cercando di ricostruire.

Aveva solo 14 anni. A toglierle la vita è stato l’ex fidanzato, Alessio Tucci, 18 anni, che ora si trova agli arresti. Ma che cosa è successo davvero in quei minuti terribili? Quanto ha sofferto Martina prima che tutto finisse?
Martina Carbonaro: ecco cos’ha rivelato l’autopsia
L’autopsia, eseguita all’ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania, ha trovato sul suo corpo di Martina segni chiari: quattro colpi alla testa, lesioni al collo, una frattura cranica estesa.
Ma soprattutto, ha confermato che la morte non è stata immediata. Martina ha vissuto quegli ultimi attimi, e questo rende tutto ancora più straziante.

Per stabilire con esattezza i tempi della morte serviranno altri esami, quelli istologici. Ci vorrà ancora qualche giorno. Intanto, la salma è stata restituita alla famiglia per il funerale, avvenuto qualche giorno fa.
Perché l’autopsia ha un ruolo importante nei procedimenti penali e non?
In questi casi, l’autopsia è un passaggio fondamentale. Non è solo un dovere formale: è l’unico modo per capire davvero come si sono svolti i fatti.
Attraverso l’autopsia, il medico legale analizza ogni lesione, ogni traccia lasciata sul corpo. Si stabilisce la causa della morte, ma anche la dinamica: quali colpi sono stati inferti, con che forza, in quale ordine. E se la vittima ha tentato di difendersi. Sono dettagli che diventano prove, e che in aula di tribunale fanno la differenza.
Lunghi minuti di sofferenza per Martina Carbonaro: l’autopsia parla chiaro
Nel caso di Martina, a condurre l’esame è stata la dottoressa Raffaella Salvarezza, nominata dalla Procura di Napoli Nord. Ma accanto a lei c’erano anche i consulenti delle due parti.
Per la famiglia della ragazza, i dottori Pietro Tarsitano e Omero Pinto, su incarico dell’avvocato Sergio Pisani. Per la difesa di Tucci, il medico legale Antonio Palmieri, delegato dall’avvocato Mario Mangazzo.

Al momento, tutti i riscontri vanno in una direzione: quella di un’aggressione brutale. Non un gesto impulsivo, non un solo colpo, ma più atti di violenza.
E soprattutto, quella certezza che pesa come un macigno: Martina non è morta subito. Ha avuto il tempo di provare paura, dolore, per ben 11 minuti. Un pensiero che spezza il cuore.
Ora non resta che attendere l’esito degli ultimi esami. Intanto, la comunità di Afragola, e non solo, è ancora sconvolta da quanto accaduto. Perché una ragazza di 14 anni, una donna di qualunque età, non dovrebbe morire così, mai.