È allarme per un altro prodotto alimentare che viene richiamato dal mercato: se hai acquistato questo caffè non devi assolutamente berlo
Il tema del richiamo alimentare sta diventando sempre più diffuso e allarmante. Purtroppo si rischia grosso dal punto di vista salutare e i consumatori devono prestare molta attenzione. Bisogna restare sempre aggiornati sui possibili richiami o allarmi lanciati dal Ministero della Salute. Purtroppo in questo periodo si sono susseguiti molti episodi di questo genere. Parliamo di richiami di prodotti molto noti e quindi consumati da una buona fetta della popolazione.

Tra i più noti c’è il gelato alla Nutella, che rappresenta uno dei prodotti più acquistati in estate, soprattutto per i bambini. Ma non solo, un altro ingrediente che è stato ritirato dal mercato per via di un elevato tasso di Listeria, è un’insalata di mare venduta in questi noti supermercati. Ma non solo, parliamo anche di un noto brand di tonno: ecco i lotti interessati. In questo periodo, però, c’è un nuovo allarme e riguarda il caffè. Ecco a cosa dobbiamo stare attenti.
Caffè ritirato dai supermercati per un possibile rischio chimico: ecco cosa sta succedendo
Una nuova segnalazione del Ministero della Salute ha fatto scattare l’allerta: un lotto di caffè macinato in polvere è stato ritirato dagli scaffali per la possibile presenza di una sostanza potenzialmente dannosa per la salute.Il prodotto interessato è il “Caffè macinato classico” a marchio Happy Dì, venduto in confezioni da 250 grammi. A produrlo è il Gruppo Gimoka S.p.A., con sede nello stabilimento di Andalo Valtellino, in provincia di Sondrio.

Il motivo del richiamo? Una sospetta contaminazione da ocratossina A, una micotossina che può svilupparsi in alcuni alimenti – come cereali, frutta secca e caffè – a causa di muffe. In quantità elevate, questa sostanza può risultare nociva, e la normativa europea ne impone limiti molto rigidi proprio per tutelare la salute dei consumatori. Il lotto finito sotto esame è contrassegnato dal codice B26A, con scadenza fissata al 26 febbraio 2027. Si tratta di una partita distribuita su larga scala da Selex Gruppo Commerciale S.p.A., il gruppo che gestisce insegne molto diffuse come Famila, A&O e C+C, oltre a diversi supermercati regionali sparsi in tutta Italia.
Le confezioni sospette sono già state rimosse dai punti vendita, ma chi ne avesse acquistata una è invitato a controllare il numero di lotto stampato sulla confezione. Se corrisponde, è meglio non consumare il prodotto e riportarlo subito nel negozio dove è stato comprato. Un gesto semplice, ma importante, soprattutto per chi potrebbe essere più esposto ai rischi legati a contaminazioni alimentari.
Secondo l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, l’ocratossina A può avere effetti genotossici, ossia può danneggiare il DNA. In alcuni casi, è stata collegata anche a possibili tumori ai reni, motivo per cui ogni sospetto viene gestito con estrema cautela e serietà.