West Nile: dove sono i focolai in Italia e quali sono le zone più a rischio

Il virus West Nile torna a farsi sentire in Italia: contagi in aumento, 6 decessi e nuove restrizioni per le donazioni di sangue.

Cresce l’allerta per il virus West Nile, tornato a circolare in varie zone d’Italia con casi confermati, decessi e restrizioni per la donazione del sangue.

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West Nile: dove sono i focolai in Italia e quali sono le zone più a rischio – Inran.it

Il nuovo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità mostra un aumento progressivo dei contagi, in particolare in alcune province già sorvegliate da settimane.

West Nile in Italia: nuovi casi e vittime

Solo martedì 29 luglio sono stati segnalati due nuovi decessi: uno in Campania e uno nel Lazio, dove un anziano di 86 anni è morto dopo un mese di ricovero a Latina. Con questi, il numero complessivo delle vittime sale a sei.

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West Nile in Italia: nuovi casi e vittime – Inran.it

Dall’inizio del monitoraggio estivo sono 32 i casi confermati. Solo la scorsa settimana, sono stati registrati ben 27 nuovi contagi.

Molte delle persone contagiate hanno avuto complicazioni serie, soprattutto di tipo neurologico, mentre per altri ci sono stati sintomi più leggeri come di febbre o sintomi più lievi. In un caso, il virus è stato scoperto per caso in un donatore di sangue, che però non presentava alcun disturbo.

Le province più colpite dal virus West Nile: facciamo il punto

La situazione non è affatto delle migliori. Il virus è stato individuato in 24 province e si concentra soprattutto in alcune regioni: dal Piemonte alla Sardegna, passando per Emilia Romagna, Lazio, Puglia e altre zone dove le zanzare riescono a proliferare senza problemi.

Le regioni coinvolte includono anche: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Campania.

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Le province più colpite dal virus West Nile: facciamo il punto – Inran.it

Le aree con il numero più alto di casi, finora, sono Novara, Modena, Latina, Caserta, Treviso e Padova. Si tratta di zone dove la zanzara Culex, principale vettore del virus, trova le condizioni ideali per proliferare.

Stop anche alle donazioni di sangue per evitare che il virus si diffonda

Il Centro Nazionale Sangue ha attivato delle restrizioni per evitare la trasmissione del virus attraverso le trasfusioni. Chi ha soggiornato anche solo una notte nelle province interessate non può donare per 28 giorni, a meno di sottoporsi a un test specifico (NAT).

L’elenco include città come Bologna, Milano, Napoli, Lecce, Torino, Parma, Ravenna, Roma, Treviso, Lodi, Verona, Varese e molte altre. Le restrizioni valgono anche per chi rientra da alcune zone della Grecia e della Romania. Per Stati Uniti e Canada il divieto è attivo tutto l’anno.

I consigli degli esperti per proteggersi
L’ISS raccomanda di svuotare tutti i contenitori con acqua stagnante, proteggersi con spray e zanzariere, e coprire braccia e gambe nelle ore più a rischio.

Chi contrae il virus spesso non ha sintomi, ma nei soggetti fragili le conseguenze possono essere gravi. In caso di febbre alta, mal di testa e dolori muscolari, meglio non sottovalutare nulla.

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