In questi giorni non si parla di altro, il botulino è un pericolo frequente, in casa e nelle sagre, come riconoscerlo tempestivamente?
Dopo l’intossicazione da botulino che ha colpito tantissimi partecipanti a una sagra di paese, in questi giorni non si parla di altro. In Calabria sono stati oltre cento gli intossicati e due i morti, con le autorità che stanno indagando tre persone per omicidio colposo. Una situazione che ha messo in allarme tutti quanti, facendo percepire un pericolo reale, specie quando si mangia lo street food nelle sagre di paese, moltissime in questo periodo dell’anno e sparse in tutta la Penisola.

Soltanto in questa estate 2025, in Italia sono state oltre 600 le persone intossicate per colpa della tossina del botulino, ossia il Clostridium botulinum, che causa la paralisi progressiva dei muscoli, un record in Europa del quale non ci possiamo vantare. Il botulismo viene trasmesso attraverso il consumo di cibo contaminato, prese sotto mira soprattutto le conserve fatte in casa e non conservate correttamente.
Come difendersi da un’intossicazione da botulino, scatta l’allerta in tutta Italia
Paradossalmente, è più sicuro consumare cibi industriali, meno genuini e maggiormente ricchi di conservanti, ma sottoposti a rigorosi controlli industriali e a procedure corrette per evitare ogni possibile rischio. Mangiare lo street food, soprattuto nelle sagre di paese, può essere rischioso, poiché non si ha la possibilità di appurare che tutti i procedimenti di corretta preparazione e conservazione siano stati rispettati.
Riconoscere alimenti contaminati da botulino non è semplice, poiché dipende da chi prepara le conserve, se rispetta le comuni norme igieniche e conserva correttamente i barattoli e gli ingredienti. Inutile puntare il dito contro le feste di paese o i camioncini che vendono street food, ma è sempre bene fare attenzione. L’unica prevenzione è quella di non consumare conserve vegetali in vasetto non acide, come melanzane, funghi, olive o broccoli e così via.

Nonostante l’allarme di queste settimane, i focolai di botulino non sono così frequenti, per fortuna, anche se la percezione in questo periodo è maggiore e l’allerta è molto elevata. Occorre sapere però che il responsabile dell’intossicazione non è la tossina, ma il batterio. Dunque, non basta la presenza di Clostridium botulinum per provocare il botulismo, ma è la produzione della tossina, una sostanza naturale molto pericolosa.
Intossicazione da botulino, tanta paura ma come prevenirla
Le spore del Clostridium sono molto resistenti, tanto che riescono a sopravvivere per lungo tempo anche a temperature elevate. Le spore diventano molto rischiose, poiché in condizioni di poco ossigeno e poca acidità iniziano la germinazione. Le spore in sé, se non germinate, non sono tossiche. Per evitare dubbi, i vasetti devono essere sottoposti a cotture di oltre 121 gradi. I vasetti sottovuoto: così evito il rischio botulino, è semplice.
Se le verdure si cuociono in casa, bisogna sottoporle a cottura in acqua bollente e aceto per almeno 3 minuti, per poi aggiungere olio di oliva senza lasciare bolle d’aria nel vasetto. Se all’apertura del barattolo si avverte un odore strano, una strana schiuma, muffa o rigonfiamento del tappo, meglio evitare il consumo. Ma quali sono i sintomi di un’intossicazione?

I sintomi in generale iniziano dopo qualche ora dal consumo del pasto contaminato e sono nausea, vista offuscata, vertigini, secchezza della bocca, difficoltà nella deglutizione e nella respirazione. Nei casi più gravi si rischia la morte, ma solitamente questi sintomi di malessere si risolvono nel giro di qualche giorno, fino a qualche settimana.
Le marmellate solitamente sono meno pericolose. La frutta, infatti, grazie alla sua acidità e agli zuccheri, inibisce il botulino. Tuttavia, è sempre bene fare attenzione e non sottovalutare nulla. Come capire se si è formato il botulino nei sottoli e nelle conserve.