Ci sono abitudini molto comuni che sono però degli errori, come il modo in cui lasciamo il caricabatterie. Questa azione può costarci cara
Ognuno di noi tende ad avere abitudini sbagliate. Ovviamente nella maggior parte dei casi, non sappiamo che si tratta di azioni errate, altrimenti probabilmente non le faremmo. Sono piccoli accorgimenti che ci sembrano banali, ma che invece non lo sono. Quando arrivano bollette salate, spesso diamo la colpa alle luci accese per troppo tempo, oppure al condizionatore, la lavatrice. Insomma gli elettrodomestici più energivori. Tuttavia, non è sempre così. A volte a fare la differenza, possono essere anche delle abitudini sbagliate.

Quella del modo in cui lasciamo il caricabatterie, è una di quelle. La maggior parte di noi, tende a staccare il telefono dal caricabatterie e lasciare quest’ultimo nella presa della corrente. Ma lo sapevi che fino al 10% della bolletta, solitamente rappresenta tutta quella energia che sprechiamo e non usiamo? Scopriamo quanto incidono abitudini sbagliate come queste, sulla bolletta.
Caricabatterie del telefono: un piccolo gesto che può farti risparmiare davvero
Quando stacchiamo il telefono dal caricabatterie e lasciamo questo attaccato alla presa, può sembrare un’azione innocua. In realtà, continua a consumare energia anche quando non c’è nessun dispositivo collegato. È quello che gli esperti chiamano consumo fantasma: pochi watt alla volta, ma costanti, giorno e notte, che alla fine dell’anno si trasformano in una spesa silenziosa ma concreta.

Forse stai pensando: “Ma quanto potrà mai consumare un caricabatterie vuoto?”. La risposta sorprende. Un singolo caricatore può assorbire fino a 0,5 watt ogni ora. Tradotto: circa 4,4 kWh all’anno, che equivalgono a 1-2 euro. Una cifra minima, certo. In una famiglia media ce ne sono almeno cinque o sei. E così quei pochi euro si trasformano in 10-12 euro sprecati l’anno, solo per i caricabatterie dimenticati nelle prese.
E non è tutto. I veri “ladri di energia” sono altri dispositivi che spesso non spegniamo mai: modem, router, TV lasciate in standby, console per videogiochi, decoder, computer fissi o portatili con l’alimentatore inserito. Tutti insieme possono pesare fino al 10% della bolletta elettrica, ossia dai 50 agli 80 euro l’anno, che in tempi di rincari non sono affatto pochi. In certi casi, se in casa ci sono molti dispositivi sempre collegati, si può arrivare anche a superare i 100 euro di spesa extra.
La buona notizia è che ridurre questi sprechi è semplicissimo. E non serve rivoluzionare le abitudini. Basta iniziare con piccoli gesti, come staccare il caricabatterie quando non serve, collegare più dispositivi a una ciabatta con interruttore per spegnerli in un click, oppure impostare un promemoria sul telefono per ricordarti di scollegarlo appena la batteria è carica. Con il tempo diventa un gesto automatico, come spegnere la luce quando si esce da una stanza.
Il risparmio non riguarda solo il portafoglio. Ogni kilowattora risparmiato significa meno emissioni di CO2 e un aiuto concreto all’ambiente. Immagina cosa accadrebbe se tutti, ogni giorno, staccassero i caricabatterie inutilizzati: milioni di kWh risparmiati e un impatto positivo a livello nazionale.