Il ferro è un minerale essenziale per la nostra salute, indispensabile per la produzione di emoglobina, la proteina dei globuli rossi che trasporta l’ossigeno in tutto l’organismo. Gli integratori di ferro possono essere un valido aiuto per prevenire o trattare la carenza di questo minerale nell’organismo (sideropenia).
In questo ambito Sideral Forte ha apportato un’importante novità con una formula speciale, che migliora tollerabilità ed efficacia. Scopriamola nel dettaglio!
Il Ferro Sucrosomiale di Sideral Forte
La caratteristica distintiva di Sideral Forte è l’utilizzo della tecnologia brevettate del Ferro Sucrosomiale. Si tratta di una forma innovativa di ferro sviluppata per superare i limiti degli integratori tradizionali a base di sali ferrosi. La sua particolarità sta nella presenza di una struttura che racchiude la molecola di ferro all’interno di un rivestimento protettivo formato da fosfolipidi e sucrestere (derivati dello zucchero e degli acidi grassi).
Questo rivestimento ha diverse funzioni:
- Protegge il ferro dal contatto diretto con la mucosa gastrica, evitando i tipici effetti collaterali come nausea, dolori addominali, diarrea o stitichezza.
- Ne favorisce l’assorbimento a livello intestinale: il ferro non viene “bloccato” dallo stomaco, ma arriva intatto all’intestino dove viene assorbito in modo più efficiente.
- Ne aumenta la biodisponibilità: una quota maggiore del ferro ingerito riesce ad arrivare nel sangue e a essere utilizzata dall’organismo.
- È meglio tollerato anche nei trattamenti a lungo termine, dove gli integratori tradizionali spesso risultano difficili da continuare per via degli effetti indesiderati.
Ciò dà a Sideral Forte una migliore tollerabilità gastrointestinale e una maggiore efficacia nell’assorbimento. Proprio per questo motivo, oggi rappresenta uno degli integratori più utilizzati e studiati nel trattamento della sideropenia.
L’utilizzo della vitamina C in Sideral Forte
Oltre al Ferro Sucrosomiale, Sideral Forte contiene anche la vitamina C, utile a ottimizzare ulteriormente l’assorbimento del ferro.
Infatti, la vitamina C trasforma il ferro dalla forma ferrica (Fe³⁺), poco assimilabile, a quella ferrosa (Fe²⁺), che il nostro organismo utilizza con più facilità. Inoltre, contrasta l’azione di alcune sostanze contenute negli alimenti – come fitati, tannini e polifenoli – che possono ridurre la disponibilità del ferro.
Dunque, combinare la vitamina C al Ferro Sucrosomiale in un integratore permetti di ottenere una soluzione completa, ben tollerata ed efficace.
Controindicazioni di Sideral Forte
Abbiamo visto perché Sideral Forte è considerato un integratore tollerabile ed efficace. Tuttavia, risulta comunque non adatto a tutti, presentando le seguenti controindicazioni e avvertenze:
- Allergia o ipersensibilità nota a uno qualsiasi dei componenti dell’integratore.
- Patologie da sovraccarico di ferro (come emocromatosi ed emosiderosi), in cui il ferro si accumula in eccesso nell’organismo.
- Talassemia e altre anemie particolari non legate a carenza di ferro: in questi casi l’integrazione può essere dannosa.
- Non superare le dosi giornaliere
- Tenere lontano dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni, perché il ferro ingerito in quantità elevate può risultare tossico.
- In gravidanza e allattamento l’uso è possibile, ma sempre su indicazione medica.
Inoltre, l’integratore non va utilizzato come sostituto di una dieta varia ed equilibrata. Il parere del medico è fondamentale per capire se l’integratore può essere assunto e per inserirlo in una strategia di trattamento più ampia e con monitoraggio costante.
Cosa succede se si assume troppo ferro
Anche se si utilizza un integratore tollerabile come Sideral Forte, la quantità di ferro assunta deve essere sempre ponderata con attenzione.
Quando si assume ferro in quantità superiori al fabbisogno per lunghi periodi, l’organismo non riesce a eliminarlo del tutto. Il ferro si deposita sotto forma di emosiderina in vari organi, portando a una condizione detta emosiderosi (o, in alcuni casi, emocromatosi secondaria se il sovraccarico è importante e cronico). Ciò con tempo può provocare danni a:
- Fegato: rischio di fibrosi ed epatopatie croniche fino alla cirrosi.
- Cuore: cardiomiopatia e aritmie dovute al deposito di ferro nel miocardio.
- Pancreas: danno alle cellule beta con possibile sviluppo di diabete mellito (il cosiddetto “diabete bronzeo”).
- Cute: pigmentazione brunastra dovuta ai depositi di ferro nei tessuti.
In rari casi si può verificare un avvelenamento acuto da ferro. Questo si verifica quando si assumono dosi molto elevate di ferro in una sola volta, causando vomito, diarrea con sangue, abbassamento della pressione, shock e, nei casi più gravi, insufficienza multiorgano.
Tutto questo suggerisce che l’integrazione di ferro deve essere sempre valutata dal medico e supportata da esami del sangue (emocromo, ferritina, sideremia), per stabilire il dosaggio e la durata più adatti.