SPID, brutte notizie: se non stai attento perdi tutto in pochi minuti

Attenzione allo SPID, sta infatti girando nuovamente una truffa che nel giro di qualche minuto permette di perdere tutti i dati.

La chiamano la truffa del doppio SPID e consiste nella creazione di una seconda identità digitale permessa dalla sottrazione o clonazione dei documenti di riconoscimento. Non si tratta di una truffa nuova, la falla nel sistema è stata trovata tempo fa dagli hacker, ma adesso torna alla ribalta dopo la denuncia arrivata da una delle vittime.

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SPID, brutte notizie: se non stai attento perdi tutto in pochi minuti -inran.it

La truffa del doppio SPID è una di quelle più subdole e difficili da capire, ci si rende conto di essere caduti vittima solo ed esclusivamente nel momento in cui si è perso tutto dalla pensione ai conti correnti intestati passando per il rimborso del 730 come per l’assegno unico.

La cosa più assurda è che la falla è talmente semplice che non c’è neanche bisogno di essere degli esperti informatici per mettere in atto la truffa. A conti fatti tutti possono sottrarre dati e molto altro. Di fatto il sistema permette di creare più SPID con un solo codice fiscale a questo punto basta ottenere -rubando o clonando- un documento di identità e il gioco è fatto; si crea l’identità digitale su un provider diverso da quello che ha l’effettivo intestatario dei documenti a cui si associano poi un numero di telefono ed una mail conosciuti solo dal malvivente.

Come funziona la truffa e come difendersi

A quel punto chi ha creato il secondo SPID può facilmente accedere ai fascicoli digitali del soggetto truffato, quindi, ad esempio, entrando sul sito dell’INPS può cambiare l’intestazione IBAN su cui avvengono gli accrediti. L’altro SPID, quello originale chiamiamolo così, rimane comunque attivo e la persona che lo detiene può tranquillamente continuare ad usarlo, si accorge che qualcosa non va solo quando non ci si ritrova più gli accrediti sul proprio conto. A quel punto però il danno è già stato fatto.

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Come funziona la truffa e come difendersi -inran.it

Non solo rubare dati o denaro, ma anche di creare eventuali altri IBAN bancari intestati all’insaputa a proprio nome, fattore questo che potrebbe avere ripercussioni anche più gravi -del resto in caso di altri reati che coinvolgono l’utilizzo di un IBAN è il proprio nome quello che compare, pur essendo all’oscuro di tutto.

Ma se è così difficile da riconoscere come ci si può tutelare? L’Unione Nazionale Consumatori ha condiviso un vademecum di buone pratiche che permettono di tenere la situazione sotto controllo:

  • controllare regolarmente il numero di SPID attivati a proprio nome consultando il sito dell’Agenzia per l’Italia digitale;
  • mai condividere i propri documenti di identità via mail o per app di messaggistica;
  • in caso di furto procedere immediatamente alla denuncia;
  • attivare l’autenticazione SPID a due fattori per tutti i servizi che richiedono l’accesso con l’identità digitale
  • controllare con regolarità sui siti, come quello dell’INSP, che tutti i dati inseriti -compreso l’IBAN- siano corretti;
  • attivare l’alert della banca in caso di movimenti strani.

Si tratta di strumenti che possono aiutare moltissimo, ma è sempre bene ricordare che questa tipologia di truffe può succedere a chiunque e in qualunque momento.

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