Sciroppo per la tosse contaminato: undici bambini morti dopo averlo assunto

Dopo aver assunto uno sciroppo per la tosse contaminato da un solvente industriale, undici bambini sono morti.

I genitori cercano spiegazioni, i medici cercano rimedio, ma la morte è arrivata dopo aver assunto un medicinale che avrebbe dovuto curarli. Bambini colpiti da una falla nella sicurezza farmaceutica e un ingrediente che non avrebbe mai dovuto essere all’interno del medicinale.

bambino che prende sciroppo per la tosse
Sciroppo per la tosse, 11 bambini morti (inran.it)

Usato per guarire tosse e febbre, ha causato insufficienza renale grave in chi lo ha assunto. E ora le famiglie chiedono giustizia.

Sciroppo per la tosse letale: le famiglie vogliono giustizia

Sono stati registrati numerosi casi in India, dove almeno 11 bambini (tra uno e sei anni) sono morti dopo aver ingerito lo stesso sciroppo per la tosse. Il principio attivo incriminato è un’elevata percentuale di glicole dietilenico, un solvente industriale estremamente tossico. Il farmaco che molti usano pensando di curarsi si è trasformato in qualcosa di letale.

Questo episodio ha scatenato reazioni immediate. Il governo ha ordinato il richiamo del prodotto, avviato inchieste sia criminali che sanitarie e sospeso la produzione del preparato coinvolto. Conseguenze severe anche per il medico che aveva prescritto lo sciroppo che è stato arrestato e la casa farmaceutica responsabile, è sotto indagine per violazione delle norme sui medicinali. Le autorità affermano che elementi essenziali della sicurezza non sono stati garantiti, e che responsabilità gravissime sono in gioco. Bloomberg e Reuters riportano che sono stati rilevati livelli di glicole dietilenico superiori di centinaia di volte rispetto ai limiti consentiti dallo Stato indiano.

sciroppo per la tosse senza marca
Sciroppo per la tosse, contaminato da solvente industriale (inran.it)

È importante capirne la gravità del contaminante: il glicole dietilenico è un elemento utilizzato in applicazioni industriali come solvente, antigelo o lubrificanti. In forma pura, è inaccettabile nel corpo umano perché danneggia i reni, convulsioni e porta alla morte. I bambini sono particolarmente vulnerabili, quantità che negli adulti sono “gestibili” dal corpo, possono risultare fatali per loro.

Le autorità sanitarie hanno segnalato che il lotto incriminato del preparato Coldrif, prodotto dall’azienda Sresan, conteneva circa il 48,6 % di glicole dietilenico, valore che supera di gran lunga il limite consentito (0,1 %).

I test hanno anche evidenziato che altri sciroppi prodotti da aziende diverse presentavano contaminazioni, anche se non erano ancora collegati a decessi. Queste scoperte hanno spinto le autorità a bandire diversi sciroppi e a fermare le attività nelle fabbriche coinvolte. Sono state avviate denunce per omicidio colposo contro produttori e medici, indagini sui processi di produzione, richiami massicci dei lotti, e un rigoroso controllo sanitario sul mercato dei farmaci pediatrici. Le istituzioni hanno sottolineato che non si tratta solo di colpa individuale, ma di un sistema che ha ceduto in più punti: dalla materia prima al controllo di qualità, dalla distribuzione al monitoraggio post‑commercializzazione.

Oggi resta il dolore delle famiglie dei bimbi non sopravvissuti che chiedono giustizia. Chi ha sbagliato deve pagare, i medicinali devo essere più sicuri e nessun’altro genitore dovrebbe più subire una perdita simile. L’episodio mina la fiducia nella medicina e nello Stato che non è riuscito a proteggere i più deboli e a tenere sotto controllo la regolarità della produzione e distribuzione.

 

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