Il Parmigiano sai come si produce? In molti non sanno rispondere e chi lo ha appena scoperto è rimasto scioccato, si parla di scandalo sul web.
Il Parmigiano è tra gli alimenti più presenti sulle nostra tavole sia come accompagnamento a un a buona insalata, per impreziosire il sapore della pasta o anche come ottimo spuntino. Insomma è una certezza culinaria che noi italiani abbiamo e della quale andiamo fieri.

Ma qualcosa negli ultimi giorni è cambiata. Infatti il web si è rivoltato con persone che addirittura minacciano di non mangiare più l’alimento a seguito di quella che per molti è stata una scoperta sconcertante, ovvero come viene prodotto il Parmigiano stesso.
Parmigiano, come viene prodotto? Lo scandalo sul web
Sembrerebbe aver fatto molto scandalo la produzione del parmigiano, ma capiamo come si è arrivati all’indignazione del web. Tutto ha avuto inizio con un messaggio pubblicato su X. Una ragazza, dai toni increduli ha scritto: “Ho appena scoperto che il Parmigiano è fatto con lo stomaco dei vitelli. Voglio piangere“.
Poche parole, un’affermazione probabilmente scritta pensando di non andare virale e invece è scoppiato il caos. In poche ore gli utenti hanno reagito con stupore, disgusto o rabbia mentre i più informati, cercavano di spiegare che quanto scritto non fosse né un segreto né una novità.

Il dibattito è stato servito, tra chi difende la tradizione e chi lo considera inaccettabile. Ma quindi è vero che il Parmigiano Reggiano viene ancora prodotto con caglio animale, proprio come avviene da mille anni? La risposta è sì.
Per capirne bene la produzione dobbiamo prima comprendere cosa sia il caglio animale, ovvero una sostanza enzimatica naturale, indispensabile per far coagulare il latte e separare la parte solida dal siero. Nel caso del Parmigiano Reggiano, si ottiene dal quarto stomaco dei vitelli non ancora svezzati, dove si trova un enzima chiamato chimosina, capace di compiere quella “magia” biologica che trasforma il latte in formaggio.
È un metodo antico, parte integrante della tradizione emiliana, che garantisce la consistenza granulosa e il sapore deciso che rendono il Parmigiano riconoscibile in tutto il mondo. Senza questo passaggio, non esisterebbe la struttura compatta e friabile che lo caratterizza, né quella lenta maturazione che può durare fino a trentasei mesi.
Molti però, si chiedono perché non vengano usate alternative vegetali o microbiche, oggi sempre più diffuse nella produzione di formaggi industriali. La risposta è legata al valore della denominazione DOP. Il disciplinare del Parmigiano Reggiano impone l’uso del caglio animale, mantenendo intatto il legame con la storia e con la tecnica originale. Cambiare significherebbe snaturare il prodotto, alterandone il gusto e la sua autenticità.
La reazione del web racconta molto del nostro tempo. Abituati a dare per scontato ciò che si mangia, la scoperta di una pratica antica può sembrare uno scandalo. Eppure, i casari lo sanno da sempre: il segreto del Parmigiano è nella pazienza, nel rispetto dei ritmi naturali e nei gesti ripetuti da generazioni.
Mentre alcuni giurano di non volerlo più assaggiare, altri lo difendono come un simbolo della maestria artigianale italiana, frutto di conoscenze che affondano nel Medioevo.





