Verbale autovelox, quando è nullo? Questo è uno degli argomenti più comuni e dibattuti dagli automobilisti: in questi casi ti salvi.
L’autovelox è un dispositivo elettronico usato per rilevare automaticamente la velocità dei veicoli su un tratto stradale: il suo scopo è quello di controllare il rispetto dei limiti di velocità e di contribuire così al tanto caro tema della sicurezza stradale.

Ci sono in particolare due tipi di autovelox: la distinzione, come vedremo a breve, è di fondamentale importanza. Da un lato esistono gli autovelox fissi, ossia quelli installati in punti strategici (come tratti autostradali pericolosi) e funzionano 24 ore su 24. I sistemi mobili, invece, sono quelli adoperati dalle forze dell’ordine e possono essere quindi spostati da posto all’altro.
Il sistema di funzionamento è molto semplice e si basa su sensori radar, laser o fotocellule che misurano la velocità del veicolo. Quando viene superato il limite consentito, il dispositivo scatta automaticamente una foto della targa e registra data, ora, velocità e posizione.
I dati vengono poi girati alla Polizia stradale o al comune: in questo modo, la multa verrà poi girata al proprietario del veicolo. Nel nostro paese, la presenza degli autovelox deve essere segnalata in modo visibile: ci sono molti casi in cui il verbale può essere contestato. Vediamo insieme quando una multa può considerarsi nulla, analizzando le regole previste dal Codice della Strada.
Autovelox, quando un verbale può considerarsi nullo: i vari casi
Una multa da autovelox può anche essere nulla in diversi casi, soprattutto quando non vengono rispettate le regole previste dal Codice della Strada e dalla normativa.

Per prima cosa, se l’autovelox non viene segnalato con un cartello visibile e leggibile, posto a distanza adeguata dal punto in cui ci sono i sensori, la multa può essere contestata. Anche quando la notifica non viene inviata nel tempo limite, siamo in uno dei casi in cui il verbale può essere nullo. La multa va necessariamente notificata entro i 90 giorni, 180 se il veicolo è immatricolato all’estero. Se il verbale arriva dopo i 90 giorni, è nullo. C’è poi il caso speciale in cui il dispositivo non sia stato omologato e tarato periodicamente. Se manca la documentazione o se la taratura è scaduta, la multa può essere annullata.
In caso di dispositivo mobile, invece, devono esserci anche gli agenti: in caso contrario, la multa può essere valida soltanto se esiste un decreto prefettizio che autorizza il controllo automatico. Nel verbale, infine, non devono esserci errori: in caso contrario, l’automobilista può contestare. I dati devono essere corretti (targa e orario, ad esempio) e deve esserci una firma chiara e leggibile.

Per difendersi, quindi, bisogna presentare al Prefetto entro 60 giorni un ricordo allegando le prove e le motivazioni, chiedendo quindi la nullità del verbale. Se volete rivolgervi al Giudice di Pace, avete soltanto trenta giorni per agire.





