E’ una notizia che stupisce ma rende anche felici in molti: cosa prevede il piano Salva casa e il maxi sconto sulle sanzioni.
La nostra casa oltre il luogo dove ci rilassiamo e ci sentiamo al sicuro, è spesso anche la fonte di molte delle nostre preoccupazioni. Così cerchiamo tutti i modi per risolvere problemi, evitare di spendere troppo e migliorarla come meglio crediamo.

Oltre a super offerte per elettrodomestici, o bonus che possono aiutarci molto, ora c’è una nuova buona notizia che renderà felici molti italiani. Riguarda la casa e uno sconto sulle sanzioni, ma vediamo tutto nel dettaglio.
Piano Salva casa, c’è la novità: maxi sconto sulle sanzioni
Da mesi si parla del piano Salva casa, un intervento normativo nato con il decreto n. 69 del 2024 per risolvere una questione che interessa una parte enorme del patrimonio immobiliare italiano. Molte abitazioni, infatti, presentano piccole difformità edilizie, modifiche interne che non alterano la volumetria ma che rendono l’immobile non perfettamente conforme. In questo quadro si sono accumulate difficoltà burocratiche, compravendite bloccate e una lunga lista di proprietari rimasti nel limbo.

La Legge di Bilancio 2026 sembra avere in serbo un passo aggiuntivo che potrebbe cambiare il destino di molte situazioni rimaste irrisolte. Un emendamento in via di definizione prevede un maxi sconto sulle sanzioni, aprendo la strada a un percorso più rapido e meno oneroso per ottenere la regolarizzazione. La possibilità che l’importo da versare venga ridotto fino a un quinto della cifra inizialmente prevista, con margini di ulteriore riduzione in casi particolari, ha creato fermento in tutto il settore.
La riforma e cosa promette
Per comprendere la portata di queste novità bisogna osservare il blocco che il piano originario aveva iniziato a smantellare. La presenza di anche una sola irregolarità impedisce la vendita dell’immobile e, paradossalmente, non sempre consente al proprietario di procedere alla sanatoria.
Il motivo è da cercare nella cosiddetta doppia conformità, un requisito che per anni ha reso complicato regolarizzare interventi minori. Il meccanismo imponeva la dimostrazione della conformità sia al momento della realizzazione del lavoro sia al momento della richiesta di sanatoria, creando un labirinto amministrativo difficilmente superabile.
Con il piano Salva casa, questa barriera si era già assottigliata, ma l’emendamento in discussione va oltre, perché introduce un elemento capace di ribaltare i vecchi equilibri. La proposta stabilisce che il permesso di costruire in sanatoria possa essere richiesto se l’intervento è conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della domanda.

La verifica dell’epoca in cui l’intervento è stato eseguito verrebbe eliminata, cancellando di fatto l’ultimo residuo della doppia conformità. Un passaggio che semplifica la procedura e rafforza l’idea di rendere possibile ciò che per anni è rimasto bloccato da norme rigide.
Tutto ciò si accompagna a una trasformazione altrettanto rilevante: il sistema delle sanzioni. La nuova impostazione punta alla riduzione drastica degli importi, con la sanzione massima che passerebbe dagli oltre 10.328 euro attuali a 2.068 euro, una cifra destinata a scendere ulteriormente in situazioni specifiche.
Una strada più chiara per chi vuole regolarizzare
È impossibile ignorare l’impatto che questa trasformazione può avere sull’esperienza dei cittadini. I proprietari che per anni si sono trovati in una situazione paradossale, incapaci di sistemare difformità minime come lo spostamento di una parete, la divisione di un ambiente o la creazione di un secondo bagno, ora intravedono un sentiero più lineare.
L’intero impianto normativo sembra orientato a rendere più fluido un processo spesso ostacolato da rigidità e tempistiche ingestibili.





