Occhio all’ISEE, le soglie sopra le quali perdi tutti i bonus

Siamo nel periodo dove bisogna rinnovare l’ISEE per continuare a ricevere agevolazioni e bonus: ma quale soglia ci fa perdere tutto?

Non importa se tu lo abbia presentato uno o undici mesi fa, ora è il momento di rinnovare l’ISEE. Chi se ne dimentica o non lo fa, vedrà interrompersi i pagamenti (o saranno di importi ridotti) dei bonus o agevolazioni che riceve.

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ISEE, soglie importanti per i bonus (inran.it)

L’ISEE (importante conoscere come presentarlo e come non commettere errori nella compilazione) oramai lo sappiamo, è fondamentale e oltre al promemoria della “scadenza” e dunque del rinnovo, è giusto anche conoscere le soglie oltre le quali non si accede ai benefici che lo Stato offre.

ISEE, le soglie per ricevere bonus e agevolazioni

Nelle ultime settimane, mentre si parlava di bonus confermati o in arrivo, è comparsa una novità. La riforma del calcolo permette un risultato più favorevole alla maggioranza dei nuclei, perché introduce una franchigia più alta sulla prima casa e un rafforzamento della scala di equivalenza, due elementi che fanno scendere l’indicatore rispetto agli anni precedenti.

Un valore Isee più basso significa che molte famiglie, fino a oggi escluse, si ritroveranno improvvisamente dentro le soglie previste. Ed è qui che entrano in scena le cifre che davvero fanno la differenza. Istintivamente si potrebbe pensare a un cambiamento radicale, invece il quadro dei bonus rimane pressoché identico al 2025. La vera trasformazione sta nella capacità di accedervi più facilmente.

Dove si collocano le soglie decisive

Dietro ogni sostegno pubblico c’è un limite numerico da non oltrepassare. E per comprendere quali siano gli aiuti realmente raggiungibili nel 2026 bisogna leggere queste soglie come una mappa.

La fascia più fragile resta quella che non supera un Isee di 6.000 euro, dove prende forma la prestazione da 850 euro mensili destinata agli anziani con più di 80 anni e con un bisogno assistenziale particolarmente elevato. E’ una delle misure più specifiche e più delicate, progettata per chi non può contare su altro.

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Inps, accesso e informazioni ISEE (inran.it)

Spostandosi appena più in alto si incontra la soglia degli 8.000 euro, che continua a regolamentare l’accesso alla Carta acquisti, uno strumento pensato per famiglie con bambini molto piccoli e per gli over 65. Per questa misura ci si attende un lieve rialzo, legato alla rivalutazione dei parametri di riferimento, capace di aprire la porta anche a chi supera di poco il limite odierno.

La soglia più conosciuta dagli ultimi anni resta quella dei 9.530 euro, legata ai bonus sociali per le utenze. Energia elettrica, gas e acqua vengono protette da uno sconto strutturato proprio su questo valore. Nel 2026 sparisce l’extra di 200 euro che l’anno precedente era stato concesso alle famiglie con Isee fino a 25.000 euro, ma il beneficio principale resta intatto e continua a rappresentare una delle misure più attese.

Procedendo lungo la scala si arriva ai 10.140 euro, una cifra che accomuna due strumenti fondamentali per chi non ha ancora trovato stabilità lavorativa. L’Assegno di inclusione, ormai radicato da anni, mantiene questa soglia come riferimento essenziale, affiancato dal Supporto per la formazione e il lavoro, che ripropone esattamente gli stessi criteri.

Più in alto ancora si colloca la soglia dei 15.000 euro, che definisce l’accesso alla Carta “Dedicata a te”, una misura che conferma la propria presenza anche nel 2026 con un valore di 500 euro per i nuclei con almeno tre componenti. Un sostegno che spesso fa la differenza nei bilanci annuali delle famiglie numerose.

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INPS, come accedere all’ISEE precompilato (inran.it)

Tra le cifre più attenzionate c’è quella che regola l’importo massimo dell’Assegno unico, destinato a chi non supera circa 17.000 euro di Isee. La soglia esatta verrà corretta verso l’alto con la rivalutazione, ma rimarrà comunque il punto di riferimento per ottenere il beneficio al valore più alto. Sopra questo livello l’assegno non sparisce, ma si riduce in modo graduale.

Superata la metà della scala ci si imbatte nel tetto dei 20.000 euro, utile per individuare chi potrà accedere all’Assegno di maternità dei Comuni, una misura riservata alle neomamme senza coperture previdenziali.

Poi c’è il limite dei 25.000 euro, che segna il massimo per ottenere il rimborso più elevato del bonus asilo nido, una delle misure più richieste dai genitori di bambini piccoli. Sopra questa soglia si resta comunque dentro il beneficio, ma con importi inferiori.

L’ultima grande fascia riguarda i 35.000 euro, fondamentali per la Carta cultura destinata ai neomaggiorenni e infine i 40.000 euro, che regolano il nuovo bonus nuovi nati, un assegno una tantum da 1.000 euro compatibile con l’Assegno unico.

Con i nuovi criteri di calcolo, molte famiglie si ritroveranno in una fascia più favorevole rispetto agli anni precedenti. La riduzione del valore finale non è un dettaglio marginale, perché permette di avvicinarsi alle soglie più utili.

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