L’asma è una delle malattie respiratorie croniche più diffuse in assoluto. Le stime più recenti indicano infatti che ne sono affetti circa 300 milioni di persone. Nel nostro Paese i soggetti asmatici sono circa 3 milioni e il 10% di essi sono affetti da asma grave.

A caratterizzare questa malattia è un’infiammazione cronica a carico delle vie aeree che determina un incremento della responsività bronchiale.
I segni e i sintomi che contraddistinguono l’asma grave sono la tosse, il respiro sibilante (durante la respirazione si produce cioè un suono acuto, simile a un fischio) e il respiro affannoso.
L’asma grave è una forma particolare di asma, molto complessa, in cui i tipici sintomi risultano esacerbati e si distingue dalle forme lievi e moderate perché è decisamente molto difficile gestirla con le terapie standard.
In sostanza nell’asma grave, diversamente da quanto accade con le forme meno gravi, non si riesce a controllare la malattia nonostante il ricorso a corticosteroidi ad alto dosaggio somministrati per via inalatoria e a beta-2 agonisti a lunga durata d’azione o comunque è necessario ricorrere a questa terapia affinché l’asma rimanga controllato.
L’asma grave si differenzia dalle altre forme anche perché le riacutizzazioni sono molto frequenti.
Strategie quotidiane di gestione
Per la gestione dell’asma grave è necessario un approccio multidisciplinare (medico curante, pneumologo, allergologo, pediatra) e personalizzato (ogni soggetto è un caso a parte).
Le strategie quotidiane di gestione sono diverse. Per evitare le riacutizzazioni è fondamentale identificare ed evitare i trigger ambientali, ovvero quei fattori scatenanti quali allergeni, fumo di sigaretta, sostanze irritanti ecc.
È altresì cruciale assicurarsi di utilizzare gli inalatori in modo corretto al fine di garantire la massima efficacia del trattamento e quindi il controllo della sintomatologia.
Come per qualsiasi altra malattia, è indispensabile la scrupolosa aderenza al piano terapeutico: è cioè necessario seguire alla lettera le indicazioni del medico curante o dello specialista.
Quali sono i trattamenti più avanzati disponibili per la gestione dell’asma grave?
Le terapie standard per l’asma prevedono il ricorso a farmaci antinfiammatori e a broncodilatatori.
Con gli antinfiammatori si riduce l’infiammazione che causa il restringimento delle vie aeree; tipicamente si ricorre ai corticosteroidi, agli inibitori dei leucotrieni e agli stabilizzatori dei mastociti.
I broncodilatatori, invece, servono a rilassare e a dilatare le vie aeree; i più utilizzati sono i beta-adrenergici, gli anticolinergici e le metilxantine.
Nei pazienti affetti da asma grave, nuovi scenari si sono aperti con i farmaci biologici. Sono anticorpi monoclonali che agiscono contro determinati bersagli che sono coinvolti nell’insorgenza della patologia. Gli anticorpi monoclonali agiscono bloccando le interleuchine, proteine che sono responsabili dell’infiammazione di tipo 2, che viene rilevata in un alto numero di soggetti affetti da asma grave.
La terapia con anticorpi monoclonali si sta rivelando efficace e ben tollerata e offre anche il vantaggio di un trattamento personalizzato.
Trattamento personalizzato, supporto psicologico e gruppi di sostegno
Per la gestione dell’asma grave è fondamentale adottare un piano di trattamento personalizzato, che può essere realizzato con la collaborazione di pneumologi e allergologi.
Ovviamente è importante anche gestire l’eventuale presenza di altre patologie che possono influenzare il controllo dell’asma grave, come per esempio obesità e rinosinusite cronica. È altresì importante effettuare valutazioni periodiche grazie alle quali è possibile adattare la terapia a seconda della risposta del paziente.
Non si deve comunque considerare soltanto l’aspetto organico: l’asma grave, infatti, è una malattia che ha un impatto psicologico non indifferente e possono quindi essere di notevole aiuto il supporto psicologico, per gestire l’ansia e lo stress associati alla malattia, e la partecipazione a gruppi di sostegno. Interagire con persone che stanno affrontando la stessa malattia, infatti, può offrire un notevole sollievo.





