Superbonus, l’aiuto più chiacchierato che anche ora in dirittura d’arrivo alla sua fine continua a creare qualche problema: scopriamo di cosa si tratta.
Le agevolazioni dello Stato sono sempre attenzionate dai cittadini in cerca di un aiuto concreto alle difficoltà che si vedono affrontare ogni giorno. Anche se di un importo piccolo, il sostegno dato potrebbe apportare un’enorme differenza.

Ci sono volte però, che più che migliorie si va incontro a un’infinità di problemi ai quali sembra non esserci via di uscita. E’ il caso, nello specifico, del Superbonus 110%, che come da quando è stato annunciato, continua a far parlare di sé.
Superbonus, nuovi problemi anche per chi è stato sempre corretto
Notizia di questi giorni, non solo la proroga per il 2026 del Superbonus che però non sarà più rivolto a tutti, ma una comunicazione che fa agitare in molti. Cerchiamo quindi di capire bene cosa accade, partendo dal principio.
Il Superbonus sta uscendo di scena, ma non lo fa in punta di piedi. Lascia dietro di sé un’eredità complessa, irregolare. Mentre l’incentivo viene archiviato, l’Agenzia delle Entrate accelera i controlli e allarga il raggio d’azione. Non solo imprese, tecnici e intermediari finanziari, ma anche chi ha aderito in perfetta buona fede rischia ora di trovarsi al centro di un problema enorme.

Il punto più delicato è proprio questo: il confine tra responsabilità e fiducia. Migliaia di famiglie hanno votato interventi, firmato delibere, seguito procedure convinte di fare la cosa giusta. Oggi scoprono che quella scelta collettiva potrebbe trasformarsi in un debito personale.
Cantieri incompleti e requisiti mancati
I controlli fiscali stanno portando alla luce una realtà molto meno ordinata di quanto apparisse durante il boom dei lavori. Secondo i dati Enea, oltre 138 mila edifici condominiali risultano con interventi non completati o con criticità tali da mettere a rischio l’agevolazione. Dietro questi numeri ci sono cantieri rimasti a metà, lavori rallentati, imprese sparite e documenti che non raccontano tutta la verità.
Uno dei nodi centrali riguarda il requisito chiave del Superbonus: il salto di due classi energetiche. Senza quel miglioramento certificato, il beneficio decade. E quando decade, il Fisco non guarda alle intenzioni, ma ai fatti. Il credito viene recuperato, con sanzioni e interessi, e il soggetto chiamato a risponderne è chi risulta beneficiario della detrazione. Anche se ha agito in modo trasparente, anche se si è affidato a professionisti qualificati.

Questo aspetto sta generando un forte senso di smarrimento. Molti condomini scoprono solo ora che, sul piano fiscale, la responsabilità non segue automaticamente chi ha sbagliato tecnicamente. Le certificazioni errate, le asseverazioni imprecise, i calcoli ottimistici non proteggono chi ha pagato e firmato. Il rischio resta lì, sospeso sopra chi pensava di aver fatto tutto correttamente.
A rendere il quadro ancora più fragile ci sono i materiali contabilizzati ma mai installati. In diversi cantieri, per rispettare le scadenze, sono stati inseriti beni consegnati ma non montati entro i termini. Una pratica che oggi viene analizzata con estrema attenzione e che può far scattare la decadenza del beneficio, con conseguenze dirette per i condomini.
Frodi, crediti inesistenti e buona fede sotto esame
Parallelamente ai controlli sui cantieri reali, si muove un altro fronte ancora più delicato: quello delle frodi. La Guardia di Finanza ha sequestrato crediti d’imposta inesistenti per un valore che supera i 9 miliardi di euro. Numeri che raccontano un sistema parallelo, costruito su documenti falsi, lavori mai iniziati e società create solo per generare crediti da rivendere.
Entrano in gioco dunque le cosiddette società cartiere, entità senza struttura reale, spesso intestate a prestanome, che producono carte e certificazioni per alimentare il mercato dei crediti. Il problema è che quei crediti, una volta immessi nel circuito, finiscono anche nelle mani di soggetti estranei alle frodi. Amministratori, condomini, acquirenti convinti della legittimità dell’operazione.
E’ purtroppo qui che la buona fede diventa fragile. Chi ha acquistato o utilizzato crediti ritenuti validi può ritrovarsi coinvolto in sequestri e contenziosi, pur non avendo partecipato ad alcun meccanismo illecito.
Il Superbonus, nato come strumento straordinario per rilanciare l’edilizia e migliorare il patrimonio immobiliare, continua quindi a produrre effetti ben oltre la sua fine formale. Effetti che si manifestano ora, quando l’attenzione si sposta dalle promesse ai controlli, dai benefici ai conti da regolare.





