Bulimia Nervosa: cos’è, quali sono i sintomi e qual è il percorso da fare per guarire

Oggi, scopriamo insieme quali sono i sintomi della bulimia nervosa ed i possibili percorsi per sconfiggere questa malattia.

Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (DAI) è un disturbo psicologico che coinvolge i comportamenti alimentari e li rende disfunzionali.

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Ragazza che piange pensando al suo peso (foto da Canva) – Inran.it

Questo disturbo è caratterizzato da episodi di eccessiva assunzione di cibo, noti come “abbuffate”, seguiti da sforzi per liberarsi delle grandi quantità di cibo ingerite. Spesso si ricorre al vomito auto-indotto oppure all’utilizzo di lassativi. I disturbi alimentari sono molto difficili da individuare in quanto le persone che ne soffrono riescono a mascherarlo molto bene.

Bulimia nervosa: dai sintomi alla cura, tutto quello che c’è da sapere

Per diagnosticare il disturbo alimentare, si devono verificare alcuni criteri. Quando si tratta di bulimia nervosa, i sintomi sono molto chiari.

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Persona che h davanti pizza, panini e cibo di ogni tipo (foto da Canva) – Inran.it

In particolare, i primi campanelli di allarme sono le abbuffate ricorrenti. Le persone che soffrono di bulimia nervosa non riescono a trattenersi e consumano una grande quantità di cibo, anche se, in realtà, spesso non lo fanno perché sono affamate. Questo accade proprio perché le abbuffate si verificano per colmare un disagio psicologico e non per soddisfare un reale bisogno fisico.

Un altro campanello d’allarme è un’evidente perdita di peso. Visto che la persona che soffre di bulimia nervosa mangia, ma poi espelle ciò che ha mangiato, tende a perdere peso. Si notano anche dei comportamenti di vergogna e disagio, soprattutto dopo le abbuffate, ed anche una preoccupazione persistente per il peso e la forma del proprio corpo.

Il valore che si ha di sé stessi e la propria autostima sono percepiti in base alla forma del proprio corpo e in base al proprio peso. Per questo è così difficile riuscire a risolvere i disturbi legati all’alimentazione. Per non parlare poi del bombardamento mediatico che noi tutti subiamo. Gli standard di bellezza della nostra società sono praticamente irraggiungibili. Con l’avvento dei social le cose hanno continuato a peggiorare. In molti vanno alla ricerca della perfezione fisica, a costo anche di creare dei danni alla propria salute.

La bulimia nervosa si manifesta in diversi modi e in diversi momenti della vita. L’esordio, di solito, si ha in età adolescenziale, proprio nel momento in cui le persone si sentono più insicure e vulnerabili. Questa insicurezza provoca quindi una scarsa autostima e si crea un legame morboso con la forma del proprio corpo. Le persone evitano di guardarsi allo specchio perché si sentono “sbagliate”, oppure si concentrano così tanto a guardare il proprio corpo che riescono a scovarne tutte le imperfezioni, imperfezioni che spesso non ci sono nemmeno.

Oltre ai sintomi fisici, la bulimia nervosa porta chi ne soffre a soffrire anche a livello psicologico. Cominciano ad affiorare ansia, depressione, irritabilità, insicurezza ed una preoccupazione costante per il cibo.

Cosa succede se non si cura la bulimia nervosa

Se non diagnosticato e curato, questo disturbo provoca seri danni all’organismo. Possono sorgere problemi renali, cerebrali e cardiaci. Possono verificarsi malattie dell’apparato digerente o alla gola, visto che i succhi gastrici passano per l’esofago costantemente andando a corrodere i tessuti.

Si può soffrire di emorroidi, gastriti e possono esserci anche problemi ai denti, sempre per via dell’acido gastrico. Non va sottovalutato anche il pericolo che la depressioni porti ad episodi di suicidio.

Come si cura la bulimia nervosa

Non è di certo semplice uscire dal circolo vizioso dei disturbi alimentari, ma è possibile grazie al supporto di medici e psicologi professionisti.

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Ragazza che si guarda allo specchio (foto da Canva) – Inran.it

I disturbi alimentari vengono curati grazie ad una rieducazione del paziente nei confronti di sé stesso e del cibo. Si promuovono abitudini sane ed un sano rapporto con il proprio corpo, imparando ad accettare pregi e difetti.

La terapia quindi si modifica in base anche alla gravità dei sintomi e al carattere del paziente. Oltre a terapie comportamentali, i medici potrebbero introdurre nel piano di recupero anche dei farmaci che possono aiutare i pazienti a non sentirsi sopraffatti dalla voglia di abbuffarsi, e riuscire anche a controllare meglio questi episodi.

Di solito, la terapia può svolgersi a casa, ma nei casi più gravi è prevista l’ospedalizzazione oppure la permanenza in un centro che si occupa di disturbi alimentari.

Se sospetti che tu o una persona che conosci possa soffrire di un disturbo alimentare, chiedi subito l’intervento di un medico.

Aurora De Santis

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