Reumatismi nel sangue: Sintomi e pericoli per adulti e bambini

Il maggior responsabile del reumatismo nel sangue è lo Streptococco Beta-emolitico di tipo A, che è ancora oggi il germe che causa laringiti, tonsilliti, faringiti e scarlattina.

Questo problema si può manifestare intorno ai 3 anni di età, dalla manifestazione della malattia, perché i germi non abbandonano l’organismo anche se inattivi.

I reumatismi nel sangue vanno curati, e bene, in quanto potrebbero, da malattia infettiva, divenire una malattia sistematica, nel corso del tempo, in grado di danneggiare il cuore colpendo anche la valvola aortica.

I sintomi

I principali sintomi sono:

  • Febbre alta
  • Artrite migrante, ovvero dolore articolare che si sposta da un’articolazione all’altra provocando forti dolori, arrossamento e gonfiore
  • Eritema sugli arti e sul torace
  • Formazione di noduli articolari
  • Movimenti non controllabili dei muscoli
  • Mal di pancia
  • Palpitazioni, da cui derivano “sensazione di battito cardiaco accelerato, agitazione o sensazione di cuore in gola”
  • Affaticamento
  • Fiato corto
  • Comportamento incontrollabile ed inconsueto come ad esempio pianto o risata convulsa, sintomi della corea di Sydenham
I sintomi per riconoscere la febbre reumatica?
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Per scoprire se si è realmente affetti da questa malattia, bisogna sottoporsi ad esami specifici, dopo essere stati visitati dal vostro medico.

La prima cosa da fare sono le analisi del sangue, per accertare se il corpo è stato infettato dal batterio Streptococco di tipo A, e a seguire i test per il funzionamento cardiologico come l’elettrocardiogramma o ecocardiogramma.

Oggi i reumatismi nel sangue sono una malattia assai rara, ed è sufficiente curare semplicemente le infezioni del cavo orale una volta manifestate. La terapia è a base di antibiotici, come le penicilline insieme ad altri farmaci antinfiammatori, cortisone e salicilici, che servono a combattere il dolore alle articolazioni.

Se la malattia ha provocato seri danni cardiaci, il rischio è quello di intervenire chirurgicamente, per ristabilire la normale funzione delle valvole aortiche.

Quali sono i pericoli?

L’infiammazione che causa la febbre reumatica ha tempi variabili, di settimane o anche mesi, e le complicazioni si possono sviluppare sul lungo periodo. Una delle conseguenze dei reumatismi nel sangue è un danneggiamento permanente del cuore, dovuto appunto dall’infiammazione data dalla febbre.

La parte interessata è la valvola che separa le due camere destre del muscolo cardiaco, detta anche “valvola mitrale”, mentre la lesione potrebbe interessare anche le altre valvole.

Si possono avere uno dei tre disturbi che ora vi descriveremo:

  1. Stenosi valvolare: provoca la riduzione della valvola cardiaca con conseguente calo del flusso sanguigno
  2. Rigurgito valvolare: occorre quando la valvola incontra problemi nel chiudersi in modo corretto e di conseguenza il sangue scorre nel senso opposto
  3. Lesione del muscolo cardiaco: succede quando l’infiammazione, data dalla febbre reumatica, indebolisce il muscolo cardiaco, che in questa maniera non è più in grado di assolvere completamente alle sue funzioni.

Queste lesioni potrebbero portare a problemi cardaci seri nel corso del tempo.

Tra i vari disturbi ricordiamo inoltre:

  1. La fibrillazione atriale: l’irregolarità del battito cardiaco delle camere superiore del cuore, ovvero “atri”
  2. L’insufficienza cardiaca: l’incapacità di far affluire sufficiente sangue all’organismo

Bambini

Quando il bambino manifesta i sintomi della faringite o tonsillite da streptococco, la prima cosa da fare è rivolgersi ad un pediatra, in modo da poter prevenire la febbre reumatica curando con attenzione questi sintomi.

Dovete chiamare il pediatra se vostro figlio presenta questi sintomi:

  • Dolore alla gola con raffreddore e naso che cola
  • Dolore alla gola con linfonodi (ghiandole) doloranti e gonfi
  • Eruzione cutanea
  • Problemi di deglutizione, non solo di cibo, ma anche di saliva
  • Presenza di muco nasale contente sangue, molto probabile nei bambini di età inferiore ai 3 anni
  • Neonati con febbre superiore ai 37,5 °C
  • Bambini, da sei settimane a due anni, con febbre superiore ai 38,5 °C
  • Bambini di età superiore ai due anni con febbre oltre i 39 ° C
  • Febbre che persiste da oltre tre giorni

Si raccomanda sempre di consultare il medico pediatra, senza esitazioni, quando il bambino presenta altri sintomi della febbre reumatica.

Fonti e bibliografia

  • Harrison Principi di Medicina interna. Dennis L. Kasper Anthony S. Fauci Dan L. Longo Stephen L. Hauser J. Larry Jameson Joseph Loscalzo; Ed. Ambrosiana; 2016
  • Malattie Reumatiche. M. Galeazzi, R. Marcolongo; Ed. Piccin; 2013
  • UNIREUMA: Reumatologia Medica. Ed. Idelson-Gnocchi; 2018
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