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Solfato ammonico: come e quando usare questo concime

Il solfato ammonico compare per la prima volta nel XVII secolo, quando Glauber unisce per le sue terre l’acido solforico e l’ammoniaca. Il mix risulta subito vincente per il mondo dell’agricoltura e il prodotto inizia ad essere utilizzato massivamente, fino a raggiungere l’apice nel XIX secolo. Oggi questo prodotto viene fatto dalle industrie ed è utilizzato normalmente per colture di diverso tipo.

Aggiornato: 13 Novembre, 2019 - Pubblicato: 10 Febbraio, 2017

Argomenti trattati mostra
1 Come è composto
2 La produzione chimica del concime
3 Come usare il solfato ammonico
4 Quando dare il solfato ammonico
5 Risultati dall’utilizzo
6 Dosaggio

Il solfato ammonico è sostanzialmente un concime fertilizzante che viene utilizzato tradizionalmente per concimare la terra di fondo ove vengono coltivati ortaggi come il pomodoro, il peperone e le patate.

L’azoto ammoniacale (quindi solfato ammonico) è solubile in acqua ed è ben trattenuto dal potere assorbente della terra. Non è tuttavia assorbibile dalle piante, ma si insedia nel terreno. Mano a mano che si bagna con le annaffiature, esso si trasforma in nitrati, che invece possono essere assorbiti dalla pianta. Oltre ad essere usato come fertilizzante, il solfato di ammonio viene anche utilizzato come coadiuvante per insetticidi, erbicidi e funghicidi. In questi casi esso serve per legare i cationi di ferro e di calcio, che sono presenti nell’acqua e anche nelle cellule vegetali. Per questo motivo è fondamentale dare alle piante il solfato ammonico solamente dopo aver annaffiato il terreno e mai prima.

Come è composto

Il solfato ammonico è sostanzialmente composto da azoto (in ammoniaca) e zolfo. L’azoto presente in questo concime è in forma ammoniacale e garantisce di conseguenza un rilascio progressivo e duraturo, senza che vi siano perdite per dilarvamento. Esso è un elemento molto importante per le piante, poiché influisce sullo sviluppo delle stesse, contribuendo a dare alle foglie un colore intenso, a preparare la fioritura della pianta e ad irrobustirla.

La presenza poi di zolfo in questo concime migliora il sapore e la conservabilità di questi ortaggi. Il solfato ammonico ha anche un’azione acidificante del terreno, per questo è consigliato anche per essere applicato su terra calcarea e alcalina e per nutrire piante acidofile e i cosiddetti tappeti erbosi. Quindi il solfato ha il vantaggio di avere un’azione più lenta rispetto ad altri concimi, ma accelera quella che è la decomposizione delle sostanze organiche che poi costituiranno l’humus.

La produzione chimica del concime

Il solfato ammonico si presenta in forma cristallina o granulare e deve essere usato in un quantitativo che va dai 4 ai 6 chili ogni 100 metri quadri di terra, solamente durante la crescita vegetativa. Il colore è biancastro e non ha odore. Il solfato ammonico viene prodotto dalle industrie grazie ad una reazione diretta fra l’acido solforico e l’ammoniaca grazie allo sviluppo di calore. Il solfato di ammonio è praticamente un sale minerale che contiene azoto per il 21,33 %. Con il riscaldamento viene eliminata l’ammoniaca e la soluzione si trasforma quindi in idrogenosolfato di ammonio, in sale doppio e in pirosolfato. Il solfato ammonico è decomposto nella soluzione acquosa dalle sostanze ossidanti, in base alla natura dell’ossidante stesso. La formula chimica è (NH4)2SO4.

Come usare il solfato ammonico

Per utilizzare questo potente concime è necessario spargerlo sulla terra nei pressi della pianta ma ad almeno 8-10 cm dallo stelo, non più vicino perché si rischia di bruciarla. Le piante così utilizzeranno l’ammoniaca come azoto, che si sa, è un elemento indispensabile per la salute della pianta.

L’ideale è distribuirlo qualche ora dopo l’annaffiatura del terreno, perché ai attiva grazie all’umidità. Questa permette la dissoluzione dei granuli in modo che gradualmente il concime fornisca alle piante il nutrimento necessario, garantendo così una copertura per un bel po’ di tempo. È importante ricordare di non usarlo assolutamente prima di annaffiare il terreno, perché in questo caso la successiva annaffiatura finirà per concentrare tutta la sostanza nelle radici, che si bruceranno nel 99% dei casi.

Quando dare il solfato ammonico

Quando dare il solfato ammonico

Il solfato ammonico va dato in primavera ed è bene poi andare a ridurlo con l’approssimarsi del caldo, questo perché si rischia di creare marciumi e mancate fioriture. Di solito i concimi ammoniacali, come il solfato ammonico sono da dare alle colture poco prima della semina, ma tuttavia non è raro che si utilizzi anche in copertura, quando si mette a riposo il terreno in inverno.

Risultati dall’utilizzo

La concimazione con solfato ammonico influisce positivamente sulle piante, sia in senso qualitativo che quantitativo. La reattività determinata dal fertilizzante è pari a quella che dipende dalla luce, dalla temperatura e da altri elementi presenti, oltre che da fattori diversi: come il terreno, il ritmo di assorbimento del nutriente (infatti vi sono periodi in cui le piante assorbono più e altri in cui assorbono meno), la disponibilità di un certo elemento nella terra stessa.

Dosaggio

Il concime va dosato in base a differenti fattori: dipende dal tipo di concime, dalle esigenze nutritive e dalla superficie. Nel caso di concimi solidi come il solfato ammonico le soluzioni tecniche di spargimento del fertilizzante sono diversi:

  • localizzazione superficiale: la pianta troverà subito l’elemento nutritivo dopo che avrà superato un’iniziale fase di debolezza e di esposizione ai parassiti;
  • interramento su tutta la superficie, o concimazione a tutto campo: perfetta per concimare il fondo, prima della semina delle piante;
  • distribuzione su tutta la superficie senza interramento

Il solfato ammonico è venduto anche in versione liquida, perfetto per essere sparso con la tecnica della fertirrigazione, ovvero con impianti a goccia. La dose di 20 ml va diluita in un litro d’acqua. Va fatta attenzione a non colpire con questo liquido la parte vegetativa della pianta. La versione solida può essere usata in preparazione alla semina o durante la crescita. La dose è di 6 chili per 100 metri quadri di terreno.

Tags: Orto e giardino
Dr.ssa Viviana Pisaniello

Dr.ssa Viviana Pisaniello

Revisione scientifica e correzione a cura della Dottoressa Viviana Pisaniello. Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.
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