Ulcera peptica: sintomi, cause e terapie

Se fino a qualche decennio fa si pensava che le cause di tale problematica fossero stress, cibi troppo speziati o uno stile di vita errato, adesso i medici sono concorsi nel considerare le infezioni batteriche o l’impiego continuativo di determinati tipi di farmaci come le cause più frequenti dell’ulcera peptica.

In base alla zona in cui si manifesta, l’ulcera peptica può essere denominata in maniera differente: si tratta di ulcera gastrica quando va a colpire lo stomaco; l’ulcera duodenale è quella che va a colpire la parte superiore dell’intestino tenue; infine, l’ulcera esofagea, che va a colpire la porzione inferiore dell’esofago. In numerose occasioni, quest’ultima condizione è correlato con il reflusso gastroesofageo cronico. L’ulcera peptica, però, non va mai confusa con la gastrite, che invece è un’infiammazione che va a colpire le pareti dello stomaco, ma che con il passare del tempo è in grado di provocare un’ulcerazione.

Quali sono le possibili cause dell’ulcera peptica

Spesso diversi anni si pensava che l’ulcera peptica fosse causata da stress e da cibi decisamente speziati. Al giorno d’oggi, invece, la medicina è riuscita a scovare che il motivo che porta all’insorgenza di tale patologia è l’Helicobacter pylori, ovvero un batterio definito flagellato. Questo batterio ha la particolare di svilupparsi e riprodursi nella mucosa che funge da copertura e protezione dei vari tessuti che formano le pareti dello stomaco, nonché dell’intestino tenue.

Normalmente questo batterio non causa alcun tipo di malattia, ma in certe occasioni può andare a danneggiare la mucosa e causare uno stato di infiammazione delle pareti del duodeno o dello stomaco. Tra le altre possibili cause troviamo un impiego frequente e costante di farmaci analgesici. Ad esempio, i farmaci antinfiammatori non steroidei possono provocare un’irritazione, così come uno stato di infiammazione della mucosa all’interno dello stomaco e dell’intestino tenue. Si tratta, spesso, di farmaci come l’aspirina, l’ibuprofene, il naprossene e il ketoprofene. Per tale ragione, si suggerisce sempre di assumerli nel corso dei vari pasti, in maniera tale da evitare tutte queste problematiche.

Tra le altre cause troviamo indubbiamente il fumo, visto che la nicotina che si trova nel tabacco può comportare un aumento del volume e della quantità di acidi gastrici. Anche un consumo eccessivo di bevande alcoliche può portare all’ulcera peptica, così come lo stress, anche se non direttamente. Infatti, lo stress può favorire un peggioramento dei vari sintomi connessi a tale patologia e, tra l’altro, anche rendere decisamente più lenta la guarigione.

Quali sono i principali sintomi dell’ulcera peptica

Il sintomo che compare più di frequente e con la maggiore facilità è sicuramente il bruciore di stomaco. Infatti, il dolore che viene causato dall’ulcera può peggiorare rapidamente quando gli acidi gastrici urtano sempre più spesso contro la zona che ha subito l’ulcera. Si tratta di un dolore che, nella maggior parte dei casi, il paziente può sentire in una parte del corpo compresa tra l’ombelico e lo sterno, mentre la sua durata può variare (si va da pochi minuti fino a qualche ora).

Inoltre, tale dolore diventa più intenso a stomaco vuoto, così come insorge spesso nel bel mezzo della notte. Si può rendere un po’ più sopportabile tale dolore consumando dei cibi che possano quantomeno contrastare l’acidità di stomaco o dei farmaci adatti. L’ulcera peptica può durare anche solo per pochi giorni, così come può affliggere il paziente per diverse settimane. Nei casi più gravi, tale disturbo può dar luogo anche ad altri sintomi, come ad esempio sensazione di nausea, vomito con sangue, modifica dell’appetito, presenza di sangue più scuro nelle feci, feci di colore nero, perdita di peso senza apparenti motivazioni.

Quali sono le principali complicazioni

Nel caso in cui non venga curata a dovere, l’ulcera peptica potrebbe anche svilupparsi in un’emorragia interna, un’infezione piuttosto che in cicatrici. L’emorragia può insorgere dopo una progressiva, ma lenta perdita di sangue che è in grado di causare l’anemia.

L’infezione, invece, può insorgere nel momento in cui l’ulcera peptica va a bucare le pareti che costituiscono lo stomaco oppure quelle dell’intestino tenue, provocando un serio pericolo di infezione della cavità dell’addome. Questo tipo di ulcere, inoltre, sono in grado anche di diventare del vero e proprio tessuto cicatrizzato che va a bloccare il normale percorso dei cibi all’interno del canale digerente. Le cicatrici, quindi, tolgono al paziente l’appetito anche dopo pochissimi bocconi e causano spesso vomito, così come una notevole perdita di peso.

Quali sono le principali terapie

Diverse ulcere vengono causate dal batterio denominato Helicobacter pylori e, di conseguenza, si rende necessario curare tale problematica in particolare. La terapia, in questi casi, prevede l’eliminazione del batterio e la riduzione della presenza di acidi all’interno dell’apparato digerente del paziente, in maniera tale da diminuire notevolmente il dolore e rendere più rapida anche la guarigione.

Spesso, per ottenere tali risultati, si devono usare dei farmaci antibiotici (in alcuni casi anche una combinazione tra due o più antibiotici), dei farmaci antiulcera, chiamati anche antistaminici anti-H2, dei farmaci antiacidi o degli inibitori della pompa protonica o, ancora, degli agenti citoprotettivi.

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