Paralisi di Bell: di cosa si tratta, quali sono le cause e la terapia

La paralisi di Bell, quando si manifesta, può spaventare molto dato che non si riesce a muovere un lato del viso ma non c’è nulla di cui preoccuparsi perché già dopo un paio di giorni la situazione migliora.

La paralisi di Bell è un tipo di paralisi del nervo facciale che si manifesta solamente su un lato del viso. In genere, questa patologia è temporanea e sono in alcuni casi ha caratteristiche croniche. La paralisi di Bell è detta anche paresi a frigore cioè a freddo, anche se il freddo non c’entra proprio nulla. Nei casi reversibili, la maggior parte dei pazienti recupera del tutto la mobilità facciale nel giro di massimo 6 mesi. È importante fare attenzione all’occhio nella parte paralizzata che va tenuto bagnato con lacrime artificiali oppure tenuto chiuso. Il paziente non ha più il controllo dei muscoli facciali; il periodo più acuto si presenta nelle prima 48 ore dalla comparsa del problema. Questo mancato controllo modifica l’aspetto del viso, anche a riposo, ma si nota ancora di più quando si parla. Diventa particolarmente difficoltoso mangiare e bere, nelle forme più gravi diventa difficile anche il controllo della saliva. In rari casi, la paralisi di Bell colpisce l’intera muscolatura del viso.

Cause

Le cause della paralisi di Bell sono da ricercarsi in una contaminazione virale, infatti, il virus dell’herpes simplex, dell’herpes zoster e quello della mononucleosi sono i responsabili. Altre cause possono essere di natura post chirurgica o in seguito a un trauma. Il settimo nervo cranico risulta infiammato o compresso. Altre condizioni che si possono far insorgere la paralisi di Bell sono infezione da HIV, malattia di Lyme, malattia bocca – mani – piedi, influenza, rosolia. C’è una leggere flessione e si nota che ne sono più colpite le donne con diabete o in gravidanza.

Sintomi

terapia per la paralisi di Bell

La paralisi di Bell evolve rapidamente e la fase più avuta si ha nelle prime 48 ore. La gravità della paralisi può variare da un leggero intorpidimento al blocco totale della muscolatura. Appena appaiono i primi sintomi è necessario recarsi al centro ospedaliero più vicino.

La paralisi di Bell si manifesta con un abbassamento della palpebra e dell’angolo della bocca, il paziente ha difficoltà nelle espressioni facciali, nel mangiare o nel bere, nel sorridere o nel chiudere l’occhio in una parte del viso. Altri sintomi che accompagnano la paralisi di Bell sono vertigini, mal di testa, stordimento, dolore dietro all’orecchio, lacrimazione eccessiva, alterazione del senso del gusto, eccessiva salivazione (scialorrea). A volte, la paralisi di Bell può venir confusa con attacchi ischemici, ma non c’entrano nulla. Le complicazioni che può provocare la paralisi di Bell sono l’ulcera corneale e danni al nervo facciale.

Diagnosi

Se diagnosticata subito, la paralisi di Bell risulta meno acuta. Il medico procede per esclusione e verifica con diversi esami che non sia in corso altre malattie come la malattia di Lyme, tumori o reazioni cutanee. Con l’elettromiografia EMG si verifica l’attività dei muscoli facciali, individuando anche la causa del problema di paralisi.

Terapia

La terapia per la paralisi di Bell è di tipo farmacologica. Nonostante sia un virus a provocarla, sono più efficaci i farmaci steroidei, che comunque possono essere affiancati da farmaci retro virali. Lo scopo dei farmaci è diminuire l’infiammazione del settimo nervo facciale che impedisce il controllo dei muscoli. La terapia include la lubrificazione artificiale dell’occhio nel lato paralizzato del viso utilizzando lacrime e colliri per evitare la secchezza che potrebbe causare danni alla cornea. Anche la terapia fisica risulta abbastanza efficace nel trattamento della paralisi di Bell. Il fine è quello di andare a stimolare il settimo nervo con massaggi ed esercizi facciali. Questi esercizi hanno anche la funzione di prevenire un danno irreversibile alla muscolatura facciale. Per ridurre il dolore al lato del viso, si può utilizzare un calore umido da localizzare sulla parte interessata.

La paralisi di Bell non può essere risolta con la chirurgia di decompressione, ma la chirurgia estetica può risultare utile per risolvere delle deformazioni permanenti, come l’abbassamento dell’angolo della bocca. La maggior parte dei pazienti affetti da paralisi di Bell, si riprende da solo; già nel giro di 2 settimane la situazione migliora sensibilmente. Il decorso però è piuttosto lungo e il paziente può impiegare dai 3 ai 6 mesi per recuperare la mobilità. I sintomi, tuttavia, possono persistere e non scomparire mai del tutto.

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