Col termine emorragia si intende esattamente una fuoriuscita di sangue dai vasi sanguigni. A seconda dei casi, ognuno con le proprie caratteristiche specifiche, un’emorragia può essere sia interna che esterna, venosa oppure arteriosa.
La gravità di questi eventi dipende prima di tutto da qual è la sede dell’emorragia, dalla quantità di sangue che si perde e dai sintomi che accompagnano la sua manifestazione.
In questo articolo andremo ad approfondire l’emorragia di tipo interno, quali sono i sintomi che si palesano, quali sono le conseguenze e che cosa fare in circostanze simili.
Nel caso di un’emorragia interna succede che il sangue si raccoglie in tessuti o cavità che non comunicano con l’esterno. È questo l’aspetto che rende l’emorragia non visibile e pertanto non facile da individuare subito.
Spesso questi fenomeni sono la conseguenza di traumi importanti e il paziente, il più delle volte, avverte sintomi non riconducibili a una perdita di sangue. Tuttavia, in questi casi, sono frequenti respirazione accelerata, segni di shock, contusioni o ematomi.
Un’emorragia esterna, invece, si manifesta con la fuoriuscita di sangue da una rottura traumatica di un tessuto della cute o da un foro corporeo come naso, orecchio, bocca e ano. Tra queste elencate la più comune è senza ombra di dubbio l’epistassi, ovvero una perdita di sangue dal naso. Essa dipende in larga misura dalla fragilità dei capillari all’interno della cavita nasale; a esserne colpiti sono soprattutto ragazzini e ragazzine in età scolare.
Va segnalata anche:
Se l’emorragia dovesse essere di tipo arterioso, il sangue esce in maniera abbondante e a intermittenza, in sincronia con il battito cardiaco. Il sangue essendo ossigenato si presenta di colore rosso vivo.
Diversamente, in presenza di emorragia venosa si ha una fuoriuscita di sangue più modesta , ma dal flusso continuo. In questo caso, il sangue si caratterizza per un colore rosso scuro.
Nel caso si sospetti un’emorragia interna, la prima cosa da fare è chiamare al più presto il pronto soccorso. Se l’emorragia è arteriosa e non sono presenti lesioni ossee è opportuno sollevare la zona interessata e tamponare la ferita con garze o fazzoletti puliti. Dopodiché è consigliabile contattare comunque i soccorsi.
L’emorragia venosa, al contrario, è meno preoccupante. Basta sciacquare, tamponare la ferita e aspettare che la perdita di sangue si arresti e infine applicare una medicazione.
In presenza di emorragia è consigliabile rispettare alcune regole di base che impediscono di aggravare il problema. Qui di sotto ne riporto l’elenco:
Nel caso di sangue dal naso, al contrario di quanto si pensi, non bisogna reclinare la testa verso dietro; si tenga presente che alcuni tipi di farmaci possono rendere il sangue più fluido e rallentare il processo di coagulazione.
Al pronto soccorso l’esame immediato è di tipo manuale. Il medico noterà che l’addome si presenta teso e duro e il paziente accusa nausea e vomita e ha a tratti desiderio di bere.
La seconda fase consiste nel fare un’analisi del sangue e un’ecografia, quest’ultima evidenzia la presenza di sangue libero e con una tac si può individuare il punto dove l’emorragia ha avuto inizio.