Elefantiasi: sintomi, cause e trattamento

Considerata come “malattia tropicale trascurata”, è più comune nelle aree tropicali e subtropicali del mondo, tra cui l’Africa e il Sud-Est asiatico. Si stima che 120 milioni di persone in tutto il mondo ne siano affette.

Il sintomo più comune dell’elefantiasi è il gonfiore di alcune parti del corpo. Il gonfiore tende in particolar modo a concentrarsi su:

  • gambe;
  • genitali;
  • mammelle.

Le gambe sono la zona più comunemente colpita. Il gonfiore e l’allargamento delle parti del corpo può portare a problemi di dolore e mobilità.

Anche la pelle è colpita e può esserlo in vari modi, con secchezza, ulcere, colori più scuro del normale.

Alcune persone sperimentano sintomi aggiuntivi, come febbre e brividi.

Si ricorda inoltre che l’elefantiasi colpisce il sistema immunitario. Le persone con questa condizione sono dunque anche ad alto rischio di contrarre un’infezione secondaria.

Che cosa causa l’elefantiasi

L’elefantiasi è causata da vermi parassiti che vengono diffusi dalle zanzare. Tali vermi sono in grado di colpire il sistema linfatico del corpo, che è a sua volta responsabile della rimozione di rifiuti e tossine. Se si blocca, allora non è in grado di rimuove correttamente tali “rifiuti”, conducendo ad una riserva di liquido linfatico, che causa il gonfiore.

Fattori di rischio

Fattori di rischio per l'elefantiasi
credit: stock.adobe.com

L’elefantiasi può colpire le persone a qualsiasi età. Si manifesta sia nelle donne che negli uomini. È comunque più comune nelle parti tropicali e subtropicali del mondo, come ad esempio l’Africa, il Sud-est asiatico, l’India, il Sudamerica.

I fattori di rischio comuni per l’elefantiasi includono dunque la vita nelle zone tropicali e subtropicali, un’elevata esposizione alle zanzare, l’esistenza in condizioni insalubri.

Diagnosi

Il vostro medico effettuerà un’anamnesi completa e quindi procederà a un esame fisico. Potreste anche aver bisogno di esami del sangue per aiutare il medico a effettuare una diagnosi più attendibile. Dopo aver prelevato un campione di sangue, lo stesso sarà inviato ad un laboratorio dove sarà esaminato per verificare la presenza dei parassiti.

Il trattamento per l’elefantiasi include:

  • l’uso di farmaci antiparassitari, come la dietilcarbamazina (DEC), il mectizan e l’albendazolo (Albenza);
  • l’utilizzo di una buona igiene per pulire le zone colpite;
  • prendersi cura delle ferite nelle zone interessate da elefantiasi;
  • esercizio fisico in base alle indicazioni del medico;
  • interventi chirurgici solo in casi estremi, che possono comprendere interventi chirurgici ricostruttivi per le aree interessate o interventi chirurgici per rimuovere il tessuto linfatico interessato.

Il trattamento può comprendere anche un sostegno emotivo e psicologico.

Complicazioni

La complicazione più comune dell’elefantiasi è la disabilità causata da gonfiore e ingrossamento estremo di parti del corpo. Il dolore e il gonfiore possono rendere difficile portare a termine le attività quotidiane o il lavoro. Inoltre, le infezioni secondarie sono una ulteriore preoccupazione comune.

Fonti e bibliografia

  • Malattie infettive. Mauro Moroni, Roberto Esposito, Spinello Antinori; Ed. Edra Masson; 2014
  • Manuale di malattie infettive. Mauro Moroni, Spinello Antinori, Vincenzo Vullo; Ed. Elsevier; 2009
  • Microbiologia medica. Patrick R. Murray,Ken S. Rosenthal,Michael A. Pfaller; Ed. EDRA; 2017
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