Preparazione gastroscopia: quello che bisogna sapere prima di fare l’esame

Prima dell’inizio vero e proprio dell’esame, il paziente viene sottoposto ad un particolare procedimento, seguito dall’introduzione dell’apparecchio apposito nel cavo orale o trans-nasale. Capire come funziona questo esame, è il miglior modo per una buona preparazione gastroscopia, così da affrontarla in modo sereno.

La gastroscopia

La gastroscopia è una particolare tipologia di endoscopia, ovvero un tipo di esame diagnostico utilizzato per guardare ed analizzare da vicino specifici organi nel corpo umano. Nello specifico questo si utilizza per indagare il tratto gastrointestinale dell’apparato digerente, ovvero l’esofago, lo stomaco, il duodeno.

La gastroscopia consiste nell’introduzione in bocca, o attraverso il cavo nasale, dell’endoscopio. Esso è sostanzialmente un tubicino lungo e sottile molto flessibile, che viene guidato nel corpo umano.

L’apparecchio è dotato di una luce e di una videocamera che permette di visionare le parti che attraversa su un monitor in tempo reale. La visione diretta dell’interno del corpo, permette di prendere visione delle condizioni del paziente e di eventuali sintomi, nonché di diagnosticare e quindi curare alcune patologie. Lo strumento permette anche di prelevare un piccolo campione di tessuto, per effettuare una biopsia. L’esame dura circa 10-20 minuti al massimo, a meno che in quella sede non si utilizzi l’endoscopio per effettuare una cura.

Affrontarla con consapevolezza

Il primo passo per affrontare questo esame diagnostico in modo sereno e tranquillo, condizione necessaria al suo buon svolgimento, è sapere come si svolgerà l’esame. Una buona preparazione gastroscopia quindi prevede la spiegazione dell’esame. Se infatti è la prima volta che si fa questo esame, può essere che il paziente si senta nervoso e abbia paura e questo può compromettere il tranquillo svolgimento dell’esame.

Conoscere le modalità di esecuzione e i rischi che questa indagine possono comportare è fondamentale anche di legge, perché il paziente prima dell’esame deve dare il consenso all’esecuzione della procedura considerata invasiva.

Durante il colloquio il paziente deve comunicare la presenza di eventuali allergie ed eventualmente di una gravidanza in corso o sospetta.

Al paziente viene messo in bocca un divaricatore, che non dà alcun fastidio e ha il solo scopo di evitare che egli possa mordere lo strumento di diagnosi. A questo punto,l’endoscopio, ovvero la sonda flessibile spessa 1 cm circa, viene infilato nel cavo orale e spinto giù con delicatezza. La sonda attraversa la faringe, l’esofago, lo stomaco e arriva sino al duodeno.

Durante l’esecuzione della gastroscopia, viene soffiata dell’aria nel tratto digerente, cosicché la cavità si distenda per bene e a monitor si possa avere una visione ottimale.

La procedura in sé non provoca dolore, ma sicuramente un certo fastidio. Più il soggetto è tranquillo, più sarà ridotto il fastidio. È raro che il paziente venga totalmente sedato. Di norma si fa un’anestesia locale della bocca con uno spray specifico, per rendere la gola insensibile e ridurre lo stimolo al reflusso.

Preparazione alla gastroscopia

Per effettuare la gastroscopia, il paziente deve seguire regole precise a partire da 48 ore prima dell’esame, per quanto riguarda alimentazione e assunzione di farmaci, e per lui va fatta una precisa scelta di sedazione in base al caso. Prima di effettuare l’esame diagnostico, è bene parlare prima con il proprio medico di fiducia ed informare il medico che si occupa dell’esame di eventuali farmaci che si assumono.

La preparazione per la gastroscopia tradizionale è bene o male simile a quella per la gastroscopia transnasale.

Alimentazione e fumo

meglio non fumare prima della gastroscopia
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Il paziente deve restare a digiuno nelle 6-8 ore precedenti l’esame e comunque l’ultimo pasto dovrà essere leggero e digeribile. Se l’esame viene fatto al mattino, il paziente può fare una cena leggera il giorno prima, senza fare colazione il giorno dell’appuntamento. Se l’esame è nel pomeriggio si può fare una colazione a base di thé e fette biscottate, 8 ore prima della visita. I cibi sconsigliati sono la carne di maiale, i cibi fritti, i latticini stagionati, alimenti da fast food. Meglio optare per un brodo vegetale o della carne o pesce magro, del the con delle fette biscottate.

L’assenza di alimenti nei tratti dell’apparato digerente superiore garantirà una visualizzazione migliore. Prima dell’esame è opportuno non fumare.

Assunzione di farmaci

Per quanto riguarda i farmaci, non è necessaria la sospensione d quelli che si assumono come terapia abituale. In caso si sia soliti assumere eventuali farmaci, è bene comunicarlo al medico, perché potrebbe essere opportuno o meno sospendere le terapie o correggerle. In particolare questo accade per gli anticoagulanti orali (come il coumadin ed il sintrom), per gli antiaggreganti piastrinici (come la ticlopidina e l’aspirinetta).

Per quanto riguarda antinfiammatori e antidolorifici come l’aspirina e simili, essi vanno sospesi. Prima della gastroscopia non si devono assumere antiacidi (come il maalox) e nemmeno il carbone vegetale. Altre condizioni che possono richiedere accorgimenti particolari in ambito dell’esame diagnostico sono la cardiopatia valvolare, il pacemaker, l’immunodepressione, il diabete.

Anestesia  e sedazione

alimentazione  e sedazione nella gastroscopia
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Il paziente il giorno dell’esame diagnostico della gastroscopia va preferibilmente accompagnato, perché viene di norma somministrato un sedativo locale o per endovena, se non viene fatta una sedazione profonda. Il medico può decidere di somministrare al paziente un sedativo per far sì che egli si rilassi e si calmi, ma resterà abbastanza sveglio comunque per cooperare durante l’esame.

Si parla quindi di sedazione cosciente. Se viene fatta un’anestesia locale, al paziente viene spruzzato un anestetico locale in gola, o gli verrà richiesto di fare gargarismi con la sostanza. Il gusto è amaro e sgradevole, ma questo tipo di farmaco è necessario per rilassare la gola e ridurre la tendenza al reflusso.

In alcuni casi particolari, presso determinate strutture, il paziente può richiedere la sedazione profonda, cioè di essere addormentato per l’esecuzione dell’esame. In questi casi le sostanze vengono somministrate prima dell’inizio dell’esame, il recupero richiede 30 minuti al massimo e non richiede il ricovero ospedaliero. In caso di sedazione profonda, il paziente dovrà restare a digiuno a partire dalla mezzanotte del giorno precedente, senza assumere né cibo, né acqua. Il giorno dell’esame coloro che portano protesi dentali dovranno rimuoverle.

Bibliografia e credit

  • Wikipedia
  • AIRC
  • Medicina Interna. Compendio essenziale per la pratica clinica. Gerd Herold; Ed. Monduzzi Editoriale; 2016
  • Harrison Principi di Medicina interna. Dennis L. Kasper Anthony S. Fauci Dan L. Longo Stephen L. Hauser J. Larry Jameson Joseph Loscalzo; Ed. Ambrosiana; 2016
  • Manuale di Gastroenterologia. Unigastro. Unigastro, Mazzella, Milani, Sturniolo; Ed. Gastroenterologia Italiana; 2016
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