Piangere dopo una grande perdita fa bene al cuore e al cervello

Secondo un recente studio piangere, manifestando i propri sentimenti dopo una grande perdita come quella di un lutto, fa bene al cuore e al cervello

Piangere fa bene
Piangere (Pixabay)

Piangere non è da deboli, anzi, può aiutare il nostro organismo a liberarsi da dolori forti come nel caso di un lutto. Capita spesso, purtroppo, di avere notizia di una persona che ha perso il proprio partner e poco dopo si viene a conoscenza della morte anche del vedovo/a. Manifestare il dolore agli amici e parenti può aiutare a rendere meno difficile la separazione rispetto a tenersi tutto dentro.

Quando muore il coniuge può capitare a chi resta di subire un tale dolore che non si riesce a tirar fuori nemmeno una lacrima. Si può stare così per tanto tempo e intanto ci si ammala non tenendo conto dei meccanismi legati allo stress e alla tensione emotiva che si accumula.

Secondo uno studio condotto dal dottor Richard Lopez del Dipartimento di Psicologia dell’Università Bard piangere dopo una grande perdita fa bene al corpo oltre che alla mente. Un test ha portato alla luce dei risultati sorprendenti.

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Piangere dopo un lutto fa bene al nostro organismo: lo studio

Piangere fa bene
Piangere (Pixabay)

L’analisi svolta da Richard Lopez sulla capacità dei vedovi di manifestare il dolore emotivo è stata svolta su 99 persone che avevano appunto subìto un lutto. Si sono prese in considerazione le loro reazioni esterne con la compilazione di un questionario.

Inoltre sono stati condotti e portati a termine altri criteri di valutazione come le analisi del sangue. Quest’ultime sono servite per valutare l’aumento o meno delle citochine. Ovvero delle sostanze che regolano la reazione del sistema immunitario, scatenando quindi l’infiammazione.

Negli individui che non riuscivano a piangere e non volevano esternare in nessun modo il loro dolore c’era un innalzamento di questa risposta immunitaria prodotta dalle citochine presenti nel sangue. Versare quindi qualche lacrima o lasciarsi andare a un vero e proprio pianto liberatorio può essere molto utile per il nostro organismo.

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Se però questo pianto si protrae nel tempo, si rischia di creare una situazione di stallo in cui non si riesce a superare il dolore per la perdita della persona cara. In questo caso si può cadere in una forte depressione. Quest’ultima, oltre a provocare danni a livello psicologico, può avere effetti devastanti sul cuore con un conseguente rischio di infarto.

In linea di massima piangere ci aiuta a proteggere il cervello e contribuisce ad abbassare la pressione arteriosa. Inoltre riesce a farci scaricare tensione accumulata per qualsiasi motivo. Le lacrime infatti hanno al loro interno l’encefalina, una sostanza che abbassa il livello di dolore e anche lo stress dei nostri muscoli contratti.

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