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Agenzia delle Entrate, tolleranza zero: fallimento per 500mila cittadini

Pubblicato da
Salvatore Lavino

Da parte dell’Agenzia delle Entrate arriva il guanto di ferro. Il tempo per mettersi in regola è scaduto e gli esattori vogliono che le tasse vengano pagate. Tantissime sono le persone che non ce la fanno ad onorare le loro pendenze.

Portafogli vuoto (Pixabay)

Agenzia delle Entrate, che brutta sorpresa: tantissimi cittadini sono destinatari di solleciti di pagamento di varia entità, dopo la scadenza dello scorso 14 dicembre che rappresentava la data ultima entro la quale pagare tutte le pendenze arretrate relative agli anni 2020 e 2021.

Il riferimento è al congelamento dei pagamenti delle varie imposte, decretato come misura di aiuto dallo Stato a seguito del deflagrare dell’emergenza pandemica. Il guaio è che l’Agenzia delle Entrate stessa ha ora fatto i conti di tutti coloro che risultano insolventi.

Ed il numero di cittadini per i quali sono scattati i provvedimenti di mora è elevatissimo. Si tratta di ben mezzo milione di persone, praticamente il 43% del totale dei contribuenti coinvolti nel novero del conteggio delle partite IVA presenti. Il computo riguarda sia i privati che le imprese.

Agenzia delle Entrate, intimo di pagamento istantaneo: sono guai

Tasche vuote (Pixabay)

Per questa percentuale, neppure il dilazionamento e la suddivisione in rate sono state di aiuto. Del resto, con la pandemia, in molti hanno smesso di lavorare tra gli autonomi. E non poche sono le attività che hanno dovuto dichiarare fallimento.

Un pericolo che torna attuale adesso, con il caro-vita e con l’aumento spropositato di bollette, carburanti e materie prime. La cifra calcolata dall’Agenzia delle Entrate è di ben due miliardi e 400 milioni di euro.

Sono partite delle lettere da parte dell’Ente, il quale reclama il pagamento delle tasse in un ristrettissimo lasso di tempo di soli cinque giorni.

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Quale soluzione per quello che è un enorme problema?

Appare alquanto ovvio che nessuno riuscirà a lasciare il proprio scomodo status di insolvenza in meno di una settimana. Lo Stato poi avrebbe tutto l’interesse ad evitare il fallimento o la disoccupazione di tutti questi soggetti coinvolti. Perché poi questo si tradurrebbe in ulteriori contributi e tasse da non potere ricevere anche in futuro.

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Si spera che possa esserci una qualche sorta di conciliazione, una ulteriore proroga dei termini o qualche altra soluzione, con la proclamazione di un apposito decreto urgente.

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Ad oggi è in vigore un provvedimento che consente il pagamento a rate per quelle cartelle esattoriali che non risultano né precedenti né risulteranno successive ai primi quattro mesi del 2022.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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