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Anche le multe vanno in prescrizione: ecco quanto tempo ci vuole, non tutti lo sanno

Pubblicato da
Salvatore Lavino

Cosa fare in caso di multa prescritta e quali sono i riferimenti da considerare per considerare le multe in prescrizione.

Un uomo mentre riceve una multa (Foto Canva – Inran.it)

Multe in prescrizione, come avviene la cosa? Chiunque abbia subito una contravvenzione e non ha ancora avuto modo di pagarla, per un motivo o per un altro, farebbe bene a controllare i riferimenti temporali che riguardano la stessa. Perché infatti potrebbe sopravvenire una “data di scadenza” trascorsa la quale non vigerà più alcun obbligo.

Per le multe in prescrizione c’è un regolamento chiaro che ne illustra i passaggi. Tra l’altro un qualcosa di simile avviene anche quando vengono superati i tempi di notificazione, che partono da quando la sanzione viene comminata fino a quando la stessa perviene a chi ha commesso l’infrazione. Se questa cosa non avviene in determinati tempi, allora ecco la prescrizione.

La notifica deve pervenire entro un periodo di novanta giorni, qualora non sia possibile consegnare il documento della sanzione alla parte interessata. Una cosa che riguarda alcune tipologie di sanzioni, come ad esempio quelle automatiche che vengano comminate con l’autovelox.

Multe in prescrizione, come faccio a sapere se una multa è prescritta

Il martelletto di un giudice (Foto Canva – Inran.it)

Questo è un riferimento temporale che riguarda tutti i tipi di multa legati alle infrazioni stradali. E che parte dall’indomani della notifica fino al novantesimo giorno incluso. Notifica e prescrizione sono comunque due cose diverse e la seconda scatta a distanza di cinque anni dall’ultima notifica ricevuta.

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Lo afferma l’art. 209/1981 del Codice della Strada. Ma già se una multa arriva dopo novanta giorni è da considerare nulla, anche se per fare si che le cose stiano effettivamente così è necessario seguire una procedura ben precisa. Infatti bisogna recarsi nella Prefettura di interesse oppure da un Giudice di pace ed inoltrare ricorso.

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Se si omette di fare ciò sarà sempre possibile ricevere un sollecito di pagamento. Per un rischio che può intercorrere dall’inizio del quarto mese dalla ricezione della prima notifica e fino al sessantesimo mese. Come detto, da questo momento in poi entra in vigore la prescrizione.

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È comunque sempre possibile fare ricorso entro i primi trenta giorni da quando si è ricevuto una notifica tardiva, il tutto pagando un contributo unificato che è legato all’importo della multa stessa. Oppure si può ricorrere al Prefetto entro sessanta giorni, previa raccomandata ed in maniera del tutto gratuita.

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Sempre dopo i novanta giorni (festivi inclusi, n.d.r.) se la notifica non è ancora arrivata si può chiedere l’annullamento ai soliti Giudice di pace o Prefettura. Occorre ricordare che bisogna prendere come punto di riferimento sempre la data di spedizione e non quella del giorno in cui la notifica è arrivata nella nostra casella delle lettere. Fa eccezione solo il caso in cui sia un messo comunale a portarci a casa il documento.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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Salvatore Lavino