Nuovi studi hanno rivelato che la mente canina è ben più evoluta di quello che si pensa. Non solo posseggono una sorta di linguaggio ma, gli animali in generale e i cani in particolare riescono a rapportarsi molto meglio e più velocemente con ciò che ci circonda.
Il rapporto tra uomo e cane risale a decine di migliaia di anni fa. La funzione primaria di questa sinergia era dovuta alla caccia. Oggi il cane è non solo un compagno di vita, ma offre un aiuto ai non vedenti, protegge la casa, e supporta l’essere umano per il salvataggio delle altre persone. Il vero dilemma è stato per secoli quello di stabilire se gli animali, nella fattispecie i cani, possiedono una teoria della mente; per teoria della mente intendiamo la capacità di intuire le rappresentazioni mentali altrui, ovvero, di un altro essere vivente. La capacità quindi di entrare in empatia, di capire ed interpretare stati d’animo ed intenzioni altrui.
Non serve neanche scomodare coloro che volevano capire se questa facoltà è caratteristica e privilegio degli esseri umani. Non serve quindi partire dai fondatori della filosofia del linguaggio come Chomsky, il quale riteneva che questa fosse una facoltà solamente umana, o come ancor prima Darwin con il suo, oramai nostro, concetto di evoluzione come selezione naturale in tutte le sue funzioni compresa quella del linguaggio. Non è necessario poiché alla luce di nuovi studi, supportati da numerosi esperimenti compiuti sugli animali, sulle loro rappresentazioni mentali e sulla loro facoltà di linguaggio, sappiamo molto di più rispetto a qualche decennio fa.
I cani hanno la capacità di rappresentare nella propria mente lo stato mentali altrui?
Ciò che con sempre maggior certezza possiamo dire è che i cani provano sentimenti così come sono in grado di elaborare sensazioni ed emozioni (ansia, felicità, paura, depressione, gelosia ecc.) in maniera simile alla nostra.
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Oltre ciò appare sempre più chiaro come i cani possano fare associazioni e reagire agli stimoli, interpretando però le informazioni che raccolgono in modo lievemente differente dal nostro. Ma il punto qui non è entrare nella mente dei cani, per acquisire ad esempio nuove conoscenze come facciamo noi, bensì capire se anche loro provino ad interpretare le nostre emozioni e intenzioni. Ora sappiamo che, seppur con un grado di complessità minore, la risposta a questo quesito è si.
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Diversi studi hanno dimostrato che il livello cognitivo di un cane è più o meno paragonabile a quello di un bambino di 4 o 5 anni. Infine proprio come noi la razza canina possiede una memoria a breve e a lungo termine;
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Quella breve termine permette al cane di ricordare le azioni appena compiute per servirsene subito dopo o ripeterle in sequenza. In quella a lungo termine invece, vengono conservate tutte le esperienze vissute, che possono essere recuperate ed utilizzate quando è necessario.
