Invecchieremo in modo diverso dai nostri genitori: la scoperta incredibile

Invecchiando il corpo cambia, ma non solo l’estetica si trasforma, anche i gusti, l’intelletto o le abitudini: ma cos’è il processo di invecchiamento?

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Mano giovane stringe mano anziana (Canva – Inran.it)

Cos’è il processo che comunemente chiamiamo invecchiamento e perché ogni essere esistente ne è soggetto? Invecchiare non piace a nessuno, i tessuti e gli organi di tutto il corpo iniziano a deperire, e l’aspetto giovane e fresco incomincia a sfiorire, anno dopo anno. Generalmente, tendiamo a prendere i nostri genitori come modello di invecchiamento.

Se pensiamo a come saremo tra 20 o 30 anni, in mente, almeno per la maggior parte delle persone, si avrà l’immagine del proprio padre o della propria madre. Tuttavia, non è proprio così, poiché la genetica è responsabile soltanto del 30% sul processo di trasformazione. Significa che abbiamo potere su come il nostro corpo invecchierà, non al 100%, ma per una buona parte, sì.

Il processo di invecchiamento può essere influenzato dalla volontà?

Processo di invecchiamento (Canva – Inran.it)

L’invecchiamento è un processo naturale o impossibile da evitare. Iniziamo a invecchiare sin dal primo giorno di vita, ed è una trasformazione a livello cellulare che ci travolge giorno per giorno. Tuttavia, a incidere parecchio sulla trasformazione fisica e mentale sono anche e soprattutto gli agenti esterni: l’ambiente in cui si vive, lo stile di vita, il cibo che si consuma, lo sport che pratica.

Incidono parecchio le nostre abitudini fisiche e cognitive, per questo motivo occorre mantenere uno stile di vita equilibrato, sia a livello fisico che psicologico. Se il cervello sviluppa fino ai 20 anni, è importante allenarlo per poterne rallentare il degrado. A contare, in tal caso, sono le esperienze di vita: imparare una nuova lingua, leggere, stare a contatto con gli animali, appassionarsi all’arte.

Si tratta di attività che stimolano il cervello, lo influenzano e ne rallentano l’invecchiamento precoce. Inoltre, aumentano le capacità di pensiero e l’agilità mentale. Per crescere con un cervello sano, dunque, è importante studiare, allenare la mente, apprendere. Questo, ovviamente è fondamentale nell’età dello sviluppo, ma anche per il resto della vita. In età adulta, si prende piena coscienza di sé, ma cambia anche il metabolismo, diminuendo del 3% ogni 10 anni.

Attività fisica, alimentazione sana, apprendimento: i segreti per non invecchiare

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Età che avanza (Canva – Inran.it)

Praticare attività fisica e mentale, come ginnastica, oppure yoga, è il miglior antidoto contro l’invecchiamento precoce. Una volta raggiunti i 30, mangiare sano è ancora più importante di quando si è piccoli. E poi si arriva ai 40 anni. Superati i 40 si inizia a notare il primo invecchiamento, il corpo rimpicciolisce, l’altezza inizia ad abbassarsi sensibilmente di qualche millimetro ogni anno. Ciò avviene a causa dei cambiamenti delle ossa, delle articolazioni e dei muscoli.

L’esercizio fisico aiuta a combattere il deperimento dei tessuti. Attorno ai 60 avvengono altri stravolgimenti. Ad esempio, vista e udito hanno un calo netto, e la pelle perde molta elasticità. Fortunatamente, il processo di invecchiamento, grazie alle scoperte scientifiche e alle migliori qualità della vita, nonché alla maggiore consapevolezza nell’alimentazione e nello sport, è rallentato parecchio anche solo rispetto a qualche decennio fa.

La vita media si è allungata di molto, e la cosa fondamentale è che la vecchiaia, oggi, gode di una qualità di salute ben superiore a quella del passato. La medicina moderna, infatti, non solo tenta di allungare la vita media delle persone, ma di migliorarne la salute, specie in età avanzata. Secondo una ricerca statunitense, a cavallo tra gli anni ’90 e i 2000, i 60 anni sono diventati i nuovi 56.

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Significa che, almeno rispetto agli anni ’70, ’80 e ’90’, oggi dimostriamo 4 anni in meno. Mentre, dimostriamo, in media, addirittura 8 anni in meno rispetto agli anni ’50 e ’60. Basta osservare delle vecchie foto per rendersene conto: ad esempio, i 20enni di una volta, rapportato ai modelli di oggi, sembrano dei 30enni. L’umanità, dunque, è riuscita a rallentare enormemente il processo di invecchiamento, e lo ha fatto nel giro di un secolo. L’età cronologica quindi differisce dall’età biologica.

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