Covid: uno studio rivela un retroscena preoccupante, le novità

Arrivano delle novità sul Covid: un recente studio ha fatto luce su un aspetto davvero importante e che tutti dovremmo conoscere.

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Medico con un cartello con l’ashtag Covid (Canva – Inran.it)

È da ben 3 anni che sentiamo parlare di Covid. Questo virus ha profondamente segnato le nostre vite. Gli inizi sono stati davvero difficili per moltissime persone e tante persone hanno purtroppo perso la vita. Oggi la situazione è molto diversa, i telegiornali hanno smesso di diffondere il bollettino dei contagi e siamo tornati a vivere la vita normalmente. Ci siamo anche abituati alle diverse varianti e a doverci fare il tampone quando manifestiamo febbre o sintomi influenzali per capire se siamo affetti dal Covid o no. Anche se la situazione è tornata alla normalità, in queste ore arriva, a distanza di anni dal primo contagio, una risposta importante grazie ad un recente studio. Vediamo subito di cosa si tratta.

Covid: la novità che può cambiare il tutto

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Vaccino contro il Covid prelevato con una siringa (Canva – Inran.it)

Di recente, ci sono state diverse notizie sul Covid, come le nuove regole che sono in vigore da qualche giorno. Come ben sai, non c’è un solo tipo di Covid, ma oltre alle varianti c’è anche il cosiddetto Long Covid. Si tratta di una sindrome che colpisce la maggior parte delle persone che hanno contratto il Covid. Il Long Covid si manifesta anche dopo 4 settimane dal contagio e dopo che i pazienti sono guariti e la sintomatologia può durare per molti mesi.

Si è quindi avuta la necessità di approfondire la questione ed un nuovo studio ha rivelato che il Long Covid è, di fatti, diverso dal Covid stesso. Si tratterebbe infatti di una reazione del sistema immunitario contro i frammenti di virus che restano nell’organismo anche dopo la guarigione. Oppure il Long Covid potrebbe essere causato da un sovraccarico del sistema immunitario che finisce per attaccare il corpo stesso. Un’altra ipotesi è quella che il Long Covid sia una reazione immunitaria nei confronti dei “virus dormienti” presenti nell’organismo, questo spiegherebbe la varietà dei sintomi e del perché il Long Covid sia diverso da persona a persona.

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Questo studio ha quindi rilevato che non esisterebbe una medicina unica per combattere il Long Covid. Per guarire servono quindi diverse terapie, diverse da persona a persona e da decidere e scegliere in base ai sintomi e alla gravità degli stessi. Sono quindi ancora in corso diversi esperimenti per riuscire ad individuare una terapia di base che sia valida per diversi tipi di pazienti. Per il momento, si stanno valutando diverse terapie e diversi tipi di farmaci.

Aurora De Santis

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