Il retroscena sulla carne di pollo che in pochi conoscono: cosa ha approvato il Governo

Le condizioni degli allevamenti di polli in Italia non sono proprio delle migliori, eppure il Governo finge che vada tutto bene: il retroscena sulla carne di pollo.

retroscena allevamenti polli
La massa spropositata del Broiler (Canva – Inran.it)

Se, al momento, il Governo ha respinto la commercializzazione della carne allevata, già avviata negli Stati Uniti, perché teme il tracollo degli allevamenti e la crisi degli imprenditori, nasconde un retroscena importante. Questo retroscena riguarda la carne di pollo e gli allevamenti italiani. Gli allevamenti di polli Broiler, ossia i polli selezionati incrociando razze diverse, permettono una crescita veloce.

Questa specie di pollo cresce velocemente a comporta anche una massa superiore alle altre. Insomma, il progetto è chiaro: molta più carne in minor tempo. In questo modo, per far fronte alla richiesta dei consumatori, i supermercati e le macellerie hanno sempre a disposizione petto, cosce e ali di pollo. Ma è qui che scatta il retroscena che fa irritare e logora la sensibilità.

Il retroscena della carne di pollo Broiler: dove il benessere animale viene calpestato

polli geneticamente modificati
Allevamento polli (Canva – Inran.it)

Le dimensioni dei polli Broiler sono ovviamente innaturali, perciò, molto spesso, questi poveri animali crescono male, con malformazioni, con muscolature eccessive e con problemi cardio respiratori. Sono sproporzionati, e così riportano danni anche alle ossa e alle articolazioni, e soffrono di numerose patologie. Lo hanno dimostrato le indagini di Animal Equality.

Si tratta di una tipologia di allevamento che logora ogni sensibilità, inaccettabile per una paese, specie se questo paese è in Europa. Nonostante le tante belle parole profuse dalla UE in favore del benessere animale, esistono ancora dei lati oscuri. Il pollo Broiler vive poco e in condizioni pessime, e ciò rischia di scatenare, come già accaduto negli anni, diverse malattie e virus.

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Pollo venduto al supermercato (Canva – Inran.it)

Ogni anno, in Italia, vengono macellati 550 milioni di polli. Di questi, il 98% sono polli Broiler, tutti italiani, tra l’altro. Eppure, il Governo se ne infischia, ignorando la sofferenza degli animali e gli appelli degli animalisti, difendendo un Made in Italy corrotto e crudele. Gisella Naturale, senatrice del Movimento 5 Stelle, prendendo spunto dalle indagini di Animal Equality, ha chiesto al Governo di intervenire.

Le condizioni dei nostri allevamenti non rispettano le normative UE sul benessere degli animali, perciò andrebbero rivoluzionate. Purtroppo, però, la risposta del sottosegretario per l’Agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra, è stata deludente, appoggiando le modifiche genetiche dell’animale. Tra l’altro, secondo il senatore La Pietra, gli allevamenti nostrani godrebbero di una salute esemplare.

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Entro il 2023, la Comunità Europea, quasi tutta nelle stesse condizioni, proporrà nuove normative per tutti gli allevamenti di polli, ma ciò che indigna è che ci si fa scudo dietro al “Made in Italy”, per giustificare l’inferno degli allevamenti intensivi. La carne prodotta in laboratorio, senza uccidere nessuno, senza versare sangue e senza calpestare la vita degli animali, non va bene; i polli Broiler, invece, sì, possiamo massacrarli tranquillamente!

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